The Faceless – Akeldama
Cito qui Shakespeare, o meglio tutti quanti i ghost writer
dietro quel nome (pensate davvero che Shakespeare sia esistito? Occhio che gli inglesi sono dei bei furboni...) per introdurre
uno dei gruppi più noiosi che io abbia mai ascoltato.
I The Faceless.
E si, un sacco di rumore, un sacco di roba, un sacco di
stacchi, un sacco di tastiere e melodie neoclassiche mischiate ad un
death-metal che scimmiotta i Cryptopsy, quei cagacazzo dei Necrophagist e un
po’ i classici e onnipresenti Meshuggah.
Non mi sono neanche preoccupato di ascoltare il loro ultimo
lavoro, non me ne frega niente. Mi è bastato questo Akeldama un po’ di tempo fa
per rimanere completamente annichilito dal loro orrido mischione di stili.
La cosa che mi fa ridere è che di queste loro aspirazioni
prendono il peggio, il chaos improbabile dei Cryptopsy degli ultimi discutibili
dischi, la tecnica glaciale e senz’anima dei Necrophagist e la rottura di cazzo
pluriritmopallosa dei Meshuggah. Per non parlare dell’inserto quasi melodeath
della traccia “Leica”, una roba da far venire sonno persino ad un coniglio
strafatto di caffè ed in fase riproduttiva. Il disco apre quasi bene con “An
Autopsy” prendendo ovviamente un riff pezzotato dalla band della bella e divina Flo
Mounier (vai all’anagrafe bello mio…) e tentando quasi di tenere una forma
canzone, poi tutto si perde dietro sweeppate, assolazzi, breakdown scontati e…
Tastiere.
Dio le tastiere. Sono l’indice di merda assoluta per i
gruppi death… Prendete i Fleshgod Apocalypse, una noia doppiopedalosa
incredibile che si copre di tastiere per fare i neoclassici. Che bvavi che
belli… I The Faceless non fanno che riempire le loro composizioni con tappeti
di suono di tastiera, senza che lo strumento possa avere una sua
interpretazione, un’aggiunta agli altri rumori inutili che va facilmente a
finire nell’oblio. Come tutto il disco d’altronde. Ci sarà la tecnica e quello
che vuoi, ma tutte quelle dita veloci e rullate e assoli di basso e
false-jazzate e proggate e brutallate e…
Non servono a un cazzo. Non sai comporre, ritirati, lascia
stare. Mi fa ridere il fatto che questi bambocci siano elogiati dalla critica
mondiale, ma ormai la gente ascolta solo i dischi senza “sentirli” davvero. Bastano
un paio di sweep picking e inserti fusion per far gridare al miracolo…
Crescete bimbetti.
A me i The Faceless mi fanno sorridere in modo sornione mentre
mi immagino il mio divano con me sopra a dormire mentre accarezzo un gatto, non mi evocano altro che gran
sonnellini della domenica pomeriggio e devo dire una cosa: sto per dare 2 a
questo disco, ma gli darò 3 perché sulla title track che è una strumentale
improponibile c’è una parte dove una vocina robotica messa lì tanto per mi ha
ricordato Alvin Superstar ed è stato un po’ un ricordare la mia bambinezza (che
è quel periodo in cui si è bambini… Ah no, non si chiama così?).
Ridicoli.
Voto:
3 più un chipmunk
Almeno i The Faceless sanno suonare dal vivo, i Fleshgod Apocalypse no!
RispondiEliminaCom'è possibile che lammerda piaccia così tanto ai merdallari?
Secondo me un sacco di gruppi del cazzo vengono esaltati per niente. Ma questo è colpa principalmente della critica che dovrebbe cercare di fare più selezione tra il buono e il marcio ;)
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