giovedì 6 giugno 2013

VECCHIAIA BRUCIATA



Live Report: SUFFOCATION + CEPHALIC CARNAGE + HAVOK + FALLUJAH + NATRON + SUBHUMAN =  MASSACRO
 
Da quando ho avviato questa specie di blog sono stato accusato più volte e da più persone di essere prevenuto quando si parla di musica, specialmente di death-core.

Vedete, non è così. 

Non sono prevenuto, semplicemente se un disco o un gruppo per me equivale a un fallo di scimmia ricoperto di materia fecale, non vedo perchè devo analizzarlo “a fondo” solo per scoprire che in quell’orrido  intruglio di chuga chuga, notine e riff incastrati senza logica e un cantante che non ha idea di cosa sia il creare una “linea vocale”. Perchè devo farlo? Perchè devo anche solo rispettare il genere? Posso rispettare magari chi lo suona (entro certi limiti), ma il genere? 

No, per me la maggior parte dei gruppi death-core sono escrementi malcomposti usciti dalla bocca di un poveraccio il quale per un devastante blocco delle vie instestinali e rettali è costretto a espellere le sostanze non desiderate dal suo organismo attraverso l’apparato orale. 

Spero di essere stato il più chiaro possibile e sapete qual è la figata? Che c’è una marea di gente che la pensa come me e sapete cos’è ancora più figo? Che ieri sera al Blogos di Casalecchio c’è stato un concertone mostruoso che ovviamente con la classica antipatia che mi contraddistingue e che scopro sempre più odiata (e questo mi lusinga, sappiatelo) andrò a riassumervi:

IL BLOGOS

Ovviamente Bologna ha seguito la moda italiana del: “ehi siamo poveri e c’è crisi, siamo giovani 30enni più precari di un maschio di mantide religiosa durante l’accoppiamento, però visto che siamo messi così male vestiamoci alla moda con abiti costosissimi e andiamo in posti dove paghiamo quasi quanto l’affitto della nostra stanza per una sola serata di musica truzza”. 

L’ottenebramento mentale è arrivato anche in una città dove la cultura e la musica dovrebbero essere al massimo ha portato alla riduzione drastica dei posti dove suonare un po’ di musica seria e so che un sacco di gente magari criticherà locali come la Distilleria o il Blogos per l’acustica, il palco e altre menate, ma io dico grazie a questi posti perchè sono gli unici nei quali è possibile andarsi a sparare un po’ di gruppi cazzuti e vedere gente che al posto delle palle c’ha due sfere di acciaio inox che Mastrota si sogna (e grazie mille ai Nanowar!)

Voto: Hamburger di cane

NATRON

Causa lavoro e causa il senso dell’orientamento random mio e dei miei compari arriviamo tardi e ci perdiamo i Subhuman. Peccato perchè ricordo che il loro chitarrista era un mostro, ho ancora un loro vecchio EP che ogni tanto ascolto, testi e cantato in italiano, scelta coraggiosa che se porca miseria facessero un po’ tutte le band nostrane FORSE e dico FORSE ci si potrebbe differenziare un po’ dalla scena mondiale... Tra l'altro la maggior parte della gente che scrive testi in inglese fa degli errori mostruosi e scusatemi, ma con l'inglese ci lavoro e con questo non voglio dire che ho un collega con baffetti, tuba, monocolo e bastone elegante che parla come Oliver Hardy doppiato da Sordi.

Detto questo, dopo aver mangiato un hamburger di cane al bar del locale, aver acquistato la prevendita per il concerto dei Krisiun del 4 luglio, salutato un po’ di gentaglia old school come me e vari compagni di banane mi appropinquo a vedere i Natron, una vecchia conoscenza. Che dire? I baresi continuano a smanganellare per bene, Max legna ancora come un dannato e i loro fan sono come sempre molto attivi durante la performance. Non ho ben capito perchè siano stati relegati su un palchetto supplementare all’angolo del locale, penso che un gruppo come i Natron dovrebbe suonare sul palco principale... 
Che cazzo è vero che sono fermi da un bel po’, però sono un gruppo storico a livello nazionale, francamente gli avrei dato più valenza. 
Comunque poco male, i pezzi rendevano e l’esperienza si è vista e si è sentita. Purtroppo i suoni erano un po’ caotici, ma per il resto direi che quel poco che ho visto mi ha convinto e spero che questi antichi maestri tornino di nuovo a cavalcare la scena, magari con un nuovo disco. 

Voto: Vecchiaia bruciata

FALLUJAH

Tornando al discorso di sopra sul fatto di essere prevenuti o meno, devo dire di essere partito con una cattiva idea su i Fallujah che si è trasformata in qualcosa di più positivo. I giovani qui hanno del serio potenziale per fare dell’ottimo death tecnico, forse un po’ acerbini su alcune cose come alcuni stacchi, parti del cantato poco convincenti e sicuramente l’eccessiva presenza dei soli di chitarra che dopo un po’ servivano davvero a poco se non a mandare gli spettatori al bar alla ricerca disperata di caffè lunghi. Buone le atmosfere e ottimo il batterista, purtroppo suonare a metronomo toglie anima al genere e la freddezza si percepisce per tutta la durata della loro performance anche perchè ai vari musicisti sembrava avessero ficcato un tronco di quercia nel culo, stavano più dritti del cazzo di un attore porno dopo una siringa di sangue di cavallo. Il cantante che sembrava uscito da Alvin Superstar aveva una curiosa maglietta con dei gatti stellari che secondo me il gruppo avrebbe dovuto mettere tra il merchandise; il chitarrista ritmico invece è probabilmente parente dell'uomo invisibile: non si è visto ne sentito per tutto il concerto. Tutto sommato non conoscendo molto bene i pezzi dei signorini qui, devo dire di aver apprezzato, spero solo che mettano un cazzo di guinzaglio al loro pallido chitarrista solista perchè si sentiva solo lui e sinceramente era fin troppo presente. Decenti se non altro, ma niente che faccia gridare al miracolo... Diciamo solo che ne hanno di plasmon da mangiare
 
Voto: Giovini di fredde speranze

HAVOK

Loro li volevo vedere da un po’. Fate conto di questo, difficilmente vado a cercarmi immagini delle band a meno che non mi capitino a tiro, questo perchè non me ne frega proprio un cazzo dell’aspetto dei musicisti quindi ieri è stato il mio primo impatto visivo con gli Havok e...

Bè cazzo il chitarrista solista... Ok, ha una plettrata alternata invidiabile, ma per la miseria... Sembra un bimbo grasso con capelli lunghi e barba, probabilmente Akira Toriyama si è ispirato a lui per creare Majin Bu e sono sicuro che il tipozzo ne abbia mangiati di biscottoni e forse anche di persone. Era quasi inquietante quando operava la whammy bar e faceva le sue stupide pose, tirava fuori quella lingua squamosa dalla sua faccia grassoccia e se la rideva. Devo ammetterlo, nella sua pacioccosità era quasi minaccioso. Citando uno dei baldi giovini che erano con me ieri sera: “fuori luogo”. 

Parlando di musica, gli Havok fanno quello che devono: spaccano e divertono con il loro thrash fracassone contornato da qualche idea moderna che non guasta, ero lì sotto il palco a dimenarmi come un dannato mentre dietro di me partiva il pogo selvaggio, mi becco le classiche gomitate dietro la nuca, ma posso vantare di un buon collo e di una sopportazione del dolore molto elevata percui non ci faccio caso e mi godo tutto il loro show. La differenza stilistica con i freddi Fallujah si sente e divampa come il fuoco dopo una fagiolata alla trattoria Busconazzi di Crepa Lafava, il batterista (che dopo il concerto girava come perso come in un tunnel di pensieri) dava delle mazzate assurde facendo urlare la batteria, il chitarrista ritmico e cantante ha fatto un ottimo lavoro sia con la voce che con lo strumento, mentre Majin Bu partiva in assoli Gilbertiani e in quelle facce da totale apocalisse gommosa che penso mi rimarranno impresse nella mente per il resto della settimana, tormentandomi con incubi cioccolatosi e caramellosi. Il top sono state “Scumbag in Disguise” e “Time is Up”, entrambe del loro ultimo ottimo CD, ma direi che il tutto è stato suonato con gran vigore e energia proprio come vuole la tradizione thrash. 

Voto: Pacioccosi, ma letali

CEPHALIC CARNAGE

Non ho mai apprezzato totalmente il lavoro di questa band, ma li rispetto comunque perchè sono pazzi e fanno quello che cazzo vogliono con la musica. Come asserivo in una conversazione post concerto, non amo molto i gruppi che prendono in giro il genere facendo il genere, non ha molto senso e francamente spesso ne sminuisce anche il valore artistico. 
I Cephalic Carnage tutto sommato hanno tirato fuori dei bei pezzi, ma vista la loro totale follia secondo me non sono mai riusciti a uscire fuori dallo status di “culto” e del “death divertente”. Comunque ieri è stata la prima volta che li ho visti dal vivo e devo dire di essermi fatto un bel viaggione e di aver capito una cosa: ai Cephalic Carnage e ai Suffocation piace fumare un sacco di erba, tranne a Dave Culross che era lì all’angolo del palco a osservare il tutto con occhi rapaci. 
Ottima performance, ottimo suono e ottime mazzate, il loro batterista è un energumeno che probabilmente nel Curriculum ha anche un periodo lavorativo come impiegato presso la Famiglia Addams e come cacciatore di Yeti. Pesta così tanto la batteria che sposta gli strumenti, li distrugge, li ricompone e li ridistrugge, una personcina a modo che sicuramente ha vinto anche delle gare di testate contro dei rinoceronti. 
Gran pacca e gran precisione, assolutamente mostruosi anche gli altri componenti della band che non ne sbagliano una pur mantenendo l’attitudine fancazzara e pur avendo fumato erba prima di salire sul palco. Durante il concerto, il “timido” chitarrista e cantante degli Havok pensa bene di usarmi come piattaforma per salire e scendere dal palco, ma quando sei alto e ti vuoi mettere davanti alle spie dello stage succede praticamente sempre, sono fortunato che mi capitano sempre i tipi più bassi. 
I Cephalic chiudono scimmiottando il black metal con una goliardica mascherata che diverte persino i blackster travestiti da deathster per l’occasione, sebbene sono sicuro che qualcuno avrà provato un minimo di risentimento per quella pagliacciata. Ad ogni modo per me dopo un’esibizione coi controcazzi come la loro avrebbero potuto anche buttare del pesce marcio ripieno di uova scadute sul pubblico, penso che tutti sarebbero stati comunque contenti. 

Voto: Fumati e cazzuti

SUFFOCATION

Mullen è rimasto a casa perchè deve lavorà. Almeno questo ha dichiarato alle fonti ufficiali, niente più live all’estero per lui a quanto pare, ma secondo me la verità è un’altra. Si è rotto il cazzo e si vuole dare al Karaoke, disciplina nella quale si è cimentato con risultati davvero... “Particolari”. Ovviamente massimo rispetto, ma fatto sta che al suo posto per questo tour lo ha sostituito Gallagher dei Dying Fetus che senza una chitarra in mano sul palco è come un coltello durante la festa nazionale del gelato cremoso. Praticamente la combo “sogno” di molti fan del death metal della costa est degli Stati Uniti, si può forse chiedere di meglio? Sebbene io sia partito un po’ dubbioso sulle qualità di frontman di Gallagher devo dire che sono stato alquanto soddisfatto, certo mancavano le smanacciate e le linguate di Frank Mullen, ma direi che la pelata e la voce c’erano quindi perchè lamentarsi? Certo, ero sicuro che a un certo punto Gallagher avrebbe strippato e dopo aver steso Marchais e Hobbs con una testata, gli avrebbe rubato la chitarra per sweeppare con gusto, fregandosene di tutto il resto. 

Questa cosa magari gli sarà passata per la testa, ma fortunatamente non lo ha fatto e il concerto è stato... Incredibile. 

Tra le varie conferme a livello musicale ne ho anche avuta una scientifica: Dave Culross non appartiene alla nostra stessa razza... Intendo quella umana. Questo tizio è probabilmente uno dei batteristi migliori in circolazione e perdonatemi se era di una precisione e di una potenza incredibile, senza contare delle rullate da stregoneria che riusciva a tirare fuori. Lo spettacolo dei signori qui taglia più teste di un boia fatto di acidi a una riunione di condominio francese con “Thrones of Blood”, “Pierced From Within”, “Catatonia” e “Liege of Inveracity” che attivano il pulsante DISTRUZIONE nelle teste di tutti i presenti, insieme a pezzi dell'ultimo disco come “My Demise” e “As Grace Descends”. Gallagher anima il palco con la sua enorme presenza e le sue doti vocali, facendo anche salire sul palco delle signorine, per poi lanciarle sulla folla.
Incredibili i soli di Marchais e Hobbs, puliti e precisi come da studio, ho apprezzato anche il suono usato per le ritmiche, non troppo pulitino e zozzo quanto bastava per rimandare alle radici hardcore della band. Devo comunque dire che oltre Culross quello che mi è piaciuto di più è stato Derek Boyer, veramente una gran attitudine nel suonare lo strumento, un bassista con i controcoglioni che ha fatto di tutto per “sternare” (termine passato dal dialetto dell’entroterra campano) i presenti. 

Niente da dire, soddisfatto al 100%. Una grande performance.

Voto: Maestosi 

Ieri è stata un ottima serata, ottimo pubblico e ottimi gruppi, chiude il tutto un concerto fatto soffiando nelle bottiglie da parte degli Havok, una performance con la quale potrebbero anche pensare di camparci visti i pochi soldi che girano nel metal ultimamente.

In bocca al lupo a loro quindi, speriamo solo che Majin Bu non li trasformi tutti in biscotti.

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