mercoledì 19 giugno 2013

TATE NELLA TORRE

Queensryche - Queensryche (un po' di inventiva no...) 

E finalmente sono tornato! Purtroppo sto facendo un lavoro dove mi è richiesto scrivere peggio di una segretaria di Hollywood ansiosa per il prossimo pompino a Michael Bay e quindi non sono riuscito a ritagliarmi nemmeno un po' di spazio per mettere giù i miei insulti musicali.

Ma va bene... D'altronde chi se ne frega? Sono tornati i Queensryche (non ho voglia di fare quei cazzo di puntini sulla y ogni volta, tanto meno di copiare e incollare il nome) con un nuovo disco chiamato:

Queensryche...

E ok, capisco la voglia di ricominciare, d'altronde questa separazione con Geoff Tate è stato un avvenimento più chiacchierato delle chiappe di Margioglio sull'isola di Mandingos, però a parte le banane un titolo nuovo lo potevano cercare. Al di là delle mie futili osservazioni, devo con grande sorpresa ammettere che questo lavoro della band di Seattle mi ha sorpreso in positivo. Ci tengo a precisare di essere molto affezionato a questo gruppo, sono tra quei pazzi che agli amici non-metallari fa ascoltare Operation Mindcrime invece di quelle palle appese degli Iron Maiden e dopo essere stato flagellato con cacate tenebrose come Operation Mindcrime II e American Soldier avevo perso le speranze.

Che dire? Evidentemente era Tate il problema, perché qui finalmente si ascolta qualcosa di molto più fresco e con una gran molla. Con tutto il rispetto che provo per quel grandissimo cantante che è Geoff Tate, devo dire che con questo Todd La torre i Queensryche hanno ritrovato un po' quel suono che avevano perso per strada. Siamo ben lontani da capolavori come il sopraccitato Operation Mindcrime e l'incredibile Promised Land, ma quello che si sente su questo CD fa ben sperare sin dall'opener "Where Dreams Go to Die" e dalla seguente "Spore", un ritorno alle atmosfere pessimiste e alle strutture un po' più avventurose. La prima cosa che si sente è Geoff Tate. Si ragazzi, Todd La Torre è Geoff Tate più giovane, timbro vocale identico e stessa interpretazione dei pezzi il che da un lato è fantastico, dall'altro secondo toglie personalità all'artista stesso. Insomma non mi sarebbe dispiaciuto sentire una voce diversa nel contesto Queensryche, ma non mi lamento neanche perchè questo La Torre fa un gran lavoro, ottima voce e linee vocali molto particolari, basta sentire pezzi come "Redemption", dove passa tranquillamente da un ritornello più catchy a parti più complesse. Anche gli altri musicisti si esprimono al meglio con Rockenfield che può finalmente tornare a sfoggiare la sua incredibile classe e a far capire a tutti quanti di essere uno dei batteristi più sottovalutati sulla terra, mentre le chitarre si concentrano più sul lavoro corale tra intrecci e giri davvero efficaci, lasciando un po' da parte i momenti solisti. Tra le tracce più belle ci sono "A World Without" che sembra un po' la "Promised Land" di questo CD, un incedere lento con una melodia orchestrata e una voce disperata, qui i Queensryche sfoggiano tutta la loro capacità compositiva e la loro classe. Questo inno alla depressione viene devastato completamente dall'energia di "Don't Look Back", uno dei pezzi più cazzuti della storia del gruppo, una carica incredibile che vi porterà a riascoltarla più e più volte. Ottime anche la corta "Fallout" e la ballata di chiusura "Open Road", un pezzo dove La Torre fa davvero un lavoro da brividi, una degna chiusura.

Le note negative del CD: "Vindication" che non si capisce bene cosa diavolo è con un riff fatto su un pattern di batteria pieno di tom attaccato a un ritornello che sembra uscito dal culo batuffoloso di una grottesca gang bang tra Lady Gaga e gli Hansom. Altra cosa che non ho capito è l'intermezzo "Midnight Lullaby" che non fa altro che spezzare l'ascolto di un disco che comunque fila liscio fino alla fine.

A parte questi difettucci devo dire che i Queensryche hanno tirato fuori un ottimo lavoro e che Todd La Torre è davvero un cantante con i controcoglioni,(e pare pure che come batterista non se la cavi male) non mi dispiacerebbe però se in futuro riuscisse a personalizzare un po' di più la sua voce, fatto quello se i nostri non aspettano troppo per fare un altro disco, probabilmente riusciranno a tirare fuori un capolavoro.

Ottimi i Toddsryche, adesso non resta che vedere cosa faranno i Geoffryche.

Voto:

8/10 più la ÿ

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