martedì 28 maggio 2013

PROFUMO SULLA MERDA

The Ocean - Pelagial

Gran disco questo. Si... Proprio uno dei migliori CD degli ultimi anni, pieno di idee innovative, con un sound accattivante e tantissimi riff originali, inventiva compositiva e gusto.

Ma la gente cos'ha al posto delle orecchie? Due culi di bonobo?

Allora vi riassumo questo ultimo CD dei The Ocean: un misto scopiazzato di idee che vanno tra Tool, Meshuggah, Opeth, Mastodon, Neurosis e addirittura qualcosa semi-pop\rock amerimerdiano.

Praticamente qualsiasi giovinetto alle prime armi con il panorama moderno potrebbe produrre una roba del genere, giustamente privo di qualsiasi idea e senza la dovuta maturità ottenuta tramite anni di ascolto e composizioni. E sapete cosa? I The Ocean sarebbero anche giustificati, se non fossero in giro dal 2002. Eddai, svegliatevi, porca miseria questo è un copia incolla ridicolo di tutti i gruppi mainstream degli ultimi dieci anni, possibile che non ve ne rendiate conto?

Personalmente non ho mai apprezzato il gruppo tedesco, ma non per antipatia, per carità... Questi tizi se si fanno i soldi con la loro musica a me va anche bene, sono comunque dei furboni per riuscire a risultare innovativi pur scopiazzando a destra e a sinistra e per questo quasi li rispetto... Più che altro perchè hanno capito che l'ascoltatore moderno è un imbecille che si berrebbe persino del frullato fecale pur di risultare figo e fare bella figura da intellettualoide metallaro. Il problema dei The Ocean è che sono noiosi, derivativi e sopratutto non esprimono nulla.
Se devo dire la verità, di Pelagial mi sono piaciute solo "Mesopelagic: Into the Uncanny" perchè ha una buona anima pop (avete capito bene) e "Abyssopelagic I: Boundless Vasts" per qualche ideuzza carina qui e lì. Il premio per aver ascoltato il resto è che sto ancora cercando le mie palle, rotolate sotto chissà quale mobile della casa.
Forse il trucco è dare alle canzoni questi titoli da filosofo moderno, preda delle sue stesse manie onanistiche che non fa altro che nascondere dietro grosse parole il contenuto alquanto povero delle sue opere.
Sapete cosa? Questo CD è un ottimo riassunto degli ultimi dieci anni di metal e delle band che hanno provato a dare qualcosa di nuovo a questo genere. Per questo è un ottimo compendium, ma in quanto a farina del proprio sacco i The Ocean ne hanno veramente poca.
Fidatevi di me, procuratevi i seguenti dischi:

Times of Grace dei Neurosis
Leviathan dei Mastodon
Lateralus dei Tool
My Arms your Hearse o Still Life degli Opeth
Nothing dei Meshuggah
Qualche cacata neo-grunge o neo-american rock.

Ascoltatevi questi piuttosto, poi magari mettete su Pelagial e ditemi se i The Ocean non sono un frullato malriuscito dei suddetti lavori.

Ragazzi... Che noia.

Voto:

3/10 più un frullato fecale

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