lunedì 27 maggio 2013

MAESTRO TORNA TRA NOI

Joe Satriani - Unstoppable Momentum

Non posso crederci. Questo disco di Joe Satriani è incredibilmente bello.

Sapete una cosa? Sono contento e anche un po' commosso.

Uno perchè penso che qualsiasi chitarrista, musicista o perlomeno amante della buona musica debba ringraziare Satriani per quello che ha fatto in questi anni, due perchè un disco del genere ci voleva proprio, sopratutto in questo mondo di musica finta dove la chitarra viene a dir poco STUPRATA da imbecilli come Tosin Abasi, autore di quello schifo degli Animals as Leaders che tutti esaltano per la sua capacità di essere bello, modello e saper fare due scale alla velocità della luce, senza rendersi conto che il suo gusto compositivo equivale a quello di un povero lombrico appena calpestato.

Bisogna che tornino i grandi maestri, quelli che sono stati anche incompresi, nati in un'età dove la chitarra contava ancora qualcosa, ma ancora vivi per vedere il declino della musica e dello strumento a favore della digitalizzazione, dell'ultratecnica e del nonsense totale. Capisco che a tutti piacciano fattoni come Hendrix, Page e altri, piacciono anche a me e ne vado matto, ma ogni tanto bisogna anche rispolverare qualcosa di ancora più audace come il buon vecchio Joe.

Quale migliore occasione se non questa? Il suo nuovo Unstoppable Momentum è davvero un signor disco, di gran classe e stile, dove la chitarra compone dei pezzi senza lanciarsi in stupidi tecnicismi, dando vita a atmosfere come non se ne sentivano da un bel po' di tempo. Serietà e maturità, cose che comunque Satriani ha sempre messo nella sua musica... E si che può essere divertente per il musicista riconoscere tutte le scale modali che il maestro usa, ma poco importa se le tracce del CD sono belle e gradevoli.
Insomma questa roba la potete ascoltare tranquillamente in macchina, tracce come "Can't Go Back" o la title track sono da viaggio in autostrada, mentre l'energia prodotta da "Lies and Truths" vi attiverà l'anima, riempiendola di vibrazioni positive. Joe Satriani è tornato a riproporre l'energia dell'hard rock con melodie più prog, parlando tramite la sua chitarra di se stesso, facendo uscire il proprio essere dallo strumento, cosa che molti ancora non capiscono. Bimbetti imparate ciò che nonno Joe vi dice: la tecnica non vi serve a un cazzo, di quella vi stancherete, il gusto e l'anima invece daranno sempre nuova linfa vitale alle vostre composizioni e ai vostri ascolti.

Lezione efficace, difficile però da far capire in questa realtà che ormai è sempre più votata all'estetica e al sensazionalismo. Comunque peggio per chi ancora è legato a inutili tapping a otto dita e supermega sweepponi ripetitivi, si perderanno il simpaticissimo blues rock di "Three Sheets to the Wind" contornato anche da altri strumenti come tromboni e tastiere, non godranno della carica incredibile della spettacolare "A Door Into Summer" e della traccia di chiusura "A Celebration".
Fantastico anche il break da colonna sonora di "I'll Put a Stone On your Cairn". L'unica traccia del disco un po' meno fruibile è "The Weight of the World" costruita su una melodia che ricorda i Police e che si sviluppa in una serie di parti di chitarra un po' prog che magari possono non piacere a chi non è del mestiere, ma che magari accenderanno la lampadina nella testa del nerd del pentagramma.

Davvero un disco che fa sorridere e che francamente fa vedere qualche spiraglio di luce, come un maestro che scende dalla montagna per impartire di nuovo le lezioni del passato ormai dimenticate dagli allievi troppo frettolosi.
Ragazzi... Joe Satriani è di nuovo qui tra noi e fidatevi di me: ascoltatelo e non lasciate che vada via mai più.

Voto:

9 più la migliore lezione della vostra vita

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