giovedì 9 maggio 2013

IL GRUPPO PREFERITO DI ANDREOTTI

Diabolic - Infinity Through Purification 


Qualcuno di voi si ricorda di Andreotti? 

No scusate, volevo dire... Qualcuno di voi si ricorda di Gates of Annhilation dei Morbid Angel? Death metal psichedelico allo stato puro, roba che gli Skeleton of God vengono messi all'angolo con il cappello da asino e derisi da tutti i loro grassottelli compagni dopo l'immancabile lancio della gomma da masticare sui capelli. 

In una serata particolarmente nebbiosa qui a Bologna, mi sono trovato a casa di un amico dai gusti metallici ancora più schizzinosi dei miei, ma invece di rendersi antipatico come me nell'esporre le sue sfacciate opinoni sul volto del sorridente malcapitato propositivo di idee sonore, con grande classe e rispetto mette su il sopracitato disco dell'angelo morboso (si, morbid non vuol dire morbido per gli iddei!). Così, aiutati da un buon raccolto, ci siamo lanciati nel vortice abissale creato da Azagthoth e compagni di bananee, risultato un grosso sorriso sulle nostre facce e tanto parlare di metal che si sarebbe potuta aprire una raffineria in Piazza Maggiore.

Il giorno dopo, motivato dall'esperienza sono andato a cercare qualche altra band che sapesse riproporre quei suoni astrali e con gran fortuna, mi sono imbattuto in questi Diabolic e il loro Infinity Through Purification.

Che dire... Rompono più culi di un cazzo di toro strafatto di viagra.

Come dire, se non proprio all'apice della follia angeliana, questa band si lancia in energia satanica positiva, una la forza della natura, un viaggio spirituale compiuto per raggiungere il Nirvana infernale usa come mezzo blast beat rabbiosi e melodie contorte, portando la luce eterna dell'oscurità nell'intrecciarsi delle chitarre e negli incredibili assoli, invocazioni di entità maggiori che portano la distruzione del pregiudizio e dello schiavismo.
Impossibile non sentire la chiara ispirazione al gruppo floridiano e a tutto quel ramo della vecchia scuola, si passa da velocità supersoniche a rallentamenti psichedelici dove gli assoli di chitarra si lanciano completamente nudi nel pezzo. Qui c'è dell'improvvisazione e questo è assolutamente fantastico, niente orpelli studiati o finezze tecniche organizzate, i chitarristi si tuffano nella musica e quello che viene fuori è pura arte... Se storcete il naso di fronte alla chiusura di "Procession of the Soul Grinders" allora è meglio se tornate ad ascoltare merda come Animals as Leaders e quella mezza fighetta che adesso stanno proponendo come uno dei migliori chitarristi del mondo.

Fidatevi di me figlioli, quella non è musica. I Diabolic lo sono. 

E fosse solo per le chitarre, tutti gli strumenti sono un tripudio di personalità, vi invito ad affondare i canini in "Exsanguinated Life" per ascoltare la follia batteristica proposta. Anche la voce è assolutamente sopra la media, con un growl alla Dave Vincent che si alterna con uno scream devastante che non si fa problemi a sputarvi in faccia tutto il suo veleno. 
La produzione fa un gran lavoro nel rendere i suoni il più possibile simili alla cara Florida e sebbene il disco sia del 2003, sembrerà di ascoltare un lavoro di quei formidabili anni 90 americani, ai quali probabilmente forse sarebbe meglio tornare. D'altronde se si ha Neil Kernon dietro il mixer allora si va sul sicuro.  

Infinity Through Purification è un disco da ascoltare assolutamente, specialemente se siete amanti di quel death metal onirico che ormai è quasi un ricordo lontano. 

Voto:

9/10 più l'anima diabolica di Andreotti  

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