venerdì 10 maggio 2013

I RETROVATORI

Dawnbringer - Nucleus

Ultimamente siamo sommersi di roba che spesso quando la si ascolta diventa difficile non pensare di essere completamente pazzi. Dopotutto non è possibile che un blast beat sparato a velocità folli su delle chitarre dissonanti e una voce disperata possa essere mai considerata musica per gente sana di mente. Fateci caso, quanto è diventato estremo il metal? Premetto, adoro il death e penso sia una dei generi musicali più belli mai creati e su questo non ci piove... Ma vi assicuro che se devo parlare di roba ancora più estrema faccio davvero fatica a trovare un solo disco originale tra la marea infinita di sangue marcio cagato dagli orridi stomaci di quei trenta gruppi brutal o speed brutal in stile Origin e Brain Drill.

Voglio dire... Dove sono tutti quei gruppi che riuscivano a fare della melodia e suonare convincenti senza dover ricorrere per forza al growl e senza rientrare nelle categorie più estreme del metal? Sicuramente la ovvia scarsità di cantanti capaci è uno dei motivi principali, l'altro è che molti di quelli capaci o sono vecchi citrulli oppure lavorano in band orride come Kamelot e affini...  Ma spesso è anche questione di inventiva, cosa che ultimamente si trova un po' come i bidet negli alberghi francesi.

Fa dunque piacere imbattersi di tanto in tanto nei gruppi che tirano fuori la personalità, l'estro artistico e lo mettono in musica. Nucleus dei Dawnbringer è uno dei dischi che più ascolto durante l'anno. Si, non sono un nome così grosso, non vanno ai megafestivaloni dei vecchi bacucchi col pannolone e sicuramente faranno sbuffare il classico ricercatore del suono o della sperimentazione. Bè spalancate per bene le minchie che vi trovate al posto dell'apparato uditivo e premete play. Qui c'è del metal fatto con grande perizia e autentica classe che parte subito con la cavalcata "So Much for Sleep" per arrivare ad assalti come "You Know Me" e "The Devil" senza disdegnare splendidi pezzi ispirati dal doom come "Old Wizard" (capolavoro) e la chiusura "Pendulum". Questo disco è una bellissima ripresa degli stili più classici tra il vecchio e il nuovo, dove la sezione ritmica ci guida attraverso ritmi maideniani, accellerate thrash, tempi struggenti e addirittura un blast beat. Le chitarre si esprimono con un suono infuocato, producendo malinconiche melodie che a tratti ricordano le colonne sonore dei film di fantascienza degli anni 80 come in "Like an Earthquake", intrecciandosi tra ritmiche e lead, guidando l'ascoltatore in un piacevole viaggio attraverso la musica. La voce, seppur non eccelsa, esprime perfettamente quello che deve, i testi malinconici mettono in risalto l'atmosfera cupa dei pezzi dei quali anche quelli più veloci riescono a creare un'atmosfera riflessiva, basta sentire l'ottima "I See Demons".

Non c'è una singola traccia del disco che non trascini, il gruppo lavora benissimo sulla struttura delle canzoni, dando una bella lezione a tutti su come comporre musica che prende senza essere banale. Non potrete non tornare sui ritornelli di ciascun pezzo e cantarli, Nucleus è uno di quei dischi che si possono ascoltare ovunque, musica espressiva da sentire mentre siete sul divano, mentre guidate o mentre siete sotto la doccia.

Come potete notare, ho limitato l'uso di parolacce e sconcezze, cosa che capita solo quando c'è un disco non-brutal che mi piace davvero. Bella anche la copertina... Che cazzo.

Voto:

10/10 più un po' di sano metal
 

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