domenica 7 aprile 2013

MI HA SVERMATO!



Wormed – Exodromos


Uno dei gruppi brutal death più promettenti degli ultimi anni: gli spagnoli Wormed
Il loro Planispherium fu una boccata di aria fresca in mezzo a tutte quelle robe slam praticamente identiche tra di loro. La formazione spagnola, unendo le tipiche mazzate slam con alcune trovate pazzoidi alla Cryptopsy di Whisper Supremacy e ...And Then you’ll Beg era riuscita a creare un prodotto accattivante, originale e assolutamente devastante. 

Cosa ci si può aspettare quindi da questo Exodromos?

Francamente... Di più. Molto di più.

Preciso: non si tratta di un brutto disco, ma dall’inventiva di questi musicisti si poteva sviluppare qualcosa di più originale. Exodromos non fa che riprendere il discorso lasciato con Planispherium e invece di innovarlo, lo complica e lo snatura nella sua forma, esagerando di gran lunga con la velocità e lasciando da parte le trovate più particolari che la band era riuscita a infilare nel precedente lavoro. Per fare un esempio: tracce come “Multivectorial Reionization” e “Darkflow Quadrivium” sono di una noia allucinante, la prima è una serie di riff poco originali e incastrati l’uno con l’altro alla cazzo di mandrillo, una confusione incredibile che davvero non porta a nulla se non il dito sul tasto stop; la seconda invece dovrebbe essere una sottospecie di traccia atmosferica, ma finisce con uno dei riff più noiosi che io abbia mai sentito. La cosa brutta è che molte idee si ripetono per tutto il disco, senza contare che ci sono un paio di pattern di batteria e riff copiati e incollati da Planispherium. 

Cos’è? Si sono cagati addosso? Paura di non piacere? Teniamo le stesse robe così i fan sono contenti?
Non ci arrivo, se sei nell’underground più gretto dovresti sbattertene le palle più di un tennista con il morbo di parkinson e provare sempre ad evolverti. In realtà se hai davvero la stoffa e il coraggio dovresti farlo sempre e comunque, vaffanculo le label che schiavizzano la musica e vaffanculo anche i fan celebrolesi che non fanno altro che sbavare davanti all’ennesimo prodotto uguale a tutti gli altri.
Tutto questo o semplicemente ai Wormed non gliene frega un cazzo. Dopotutto sono sempre un side project degli Human Mincer.

Tra le tracce del prodotto più riuscite ci sono l’ottima “Tautochorne” che può vantare di una carica non indefferente e si distanzia dal resto delle tracce per la propria particolarità esecutiva e per il riff centrale da psichedelia totale, “The Nonlocality Trilemma” che pur riprendendo alcune soluzioni di Planispherium riesce a convincere fino alla fine con la sua potenza disumana e poi la strumentale di fine disco “Xenoverse Discharger”, il migliore episodio del disco. 

La produzione è ottima e tutti gli strumenti fanno il loro dovere, la voce non si discosta dal growl più profondo e lo tiene per tutto il disco, risultando un po’ monotona a tratti e non sposandosi benissimo con le chitarre un po’ più squillanti e chiare di Planispherium, cosa che secondo me guasta un po’ il mood della band. Alla fine non riesco proprio a concepire il brutal fatto con dei suoni troppo chiari, non è più brutal! Su Planispherium c’erano delle pure esplosioni di odio e violenza che si mischiavano a intermezzi melodici e accordi voivodiani in maniera pazzesca, c’era inventiva anche nei pattern di batteria, mentre su questo Exodromos c’è meno personalità che in una gara di impersonatori di Fassino. Le tracce sono dispersive tra i miliardi di riff ed il caos cosmico che si è cercato di creare non coinvolge l’ascoltatore, non lo intrappola e si lascia andare in una marea di soluzioni spesso forzatamente strane e di poco spessore.

Sicuramente sopra la media del disco brutal più stupido, ma sotto quella della musica in generale.

Voto:

5 più un vestito da Fassino

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