Carved – Dies Irae
Cos’è il metallo gotico?
Bella domanda alla quale saprebbero rispondere solo grossi
tappeti di tastiere sotto riff di chitarra non troppo cattivi e solitamente
impostati su tonalità maggiori dove ovviamente a far da padrone è la solita fanciulla
succintamente vestita che caccia fuori voci angeliche, storie di vampiri e
amori devastati.
Cos’è il metallo gotico della morte?
Tutto quello che ho appena scritto più un cantante uomo che
canta in un mezzo scream\growl, spesso alternandosi con la fanciulla o
sostituendola completamente.
Ecco, i Carved appartengono a quest’ultima categoria, so che
è brutto dividere i gruppi per genere, ma questo Dies Irae è attaccato a questa
definizione come un segugio eccitato alla gamba del postino.
Come da tradizione, il disco apre con una strumentale di tre
minuti di sola tastiera, una pomposità che poteva essere evitata e che
francamente sembra tratta da un disco dei Morbid Angel, che sebbene siano tra i miei preferiti hanno sempre fatto delle strumentali di merda.
Fortunatamente le cose
si mettono meglio appena si parte con la vera musica: “Echo of my Cinderella (The
Final Symphony)” e “Enter The Silence” oltre a ricordare gli ottimi Hollenthon,
fanno capire che i Carved hanno una buona dose di grinta da vendere. Le
chitarre seppur essendo piuttosto innocue, riescono a riciclare dei riff che
non stufano, il cantante fa il possibile per creare delle linee vocali in growl
che risultino anche orecchiabili e la sezione ritmica se ne sbatte di gentilezze
e martella come il mestiere richiede. I pezzi scorrono tranquilli fino alla
fine e si fanno ascoltare. Protagoniste assolute del CD sono le tastiere,
davvero ben fatte e piazzate nei punti giusti, riescono a creare dei bei
tappeti trovando anche soluzioni originali, basta sentire l’ottima “The Perfect
Storm” che è forse la composizione migliore di questo Dies Irae. Il gruppo
comunque non disdegna soluzioni più incazzte come “Scripta Manent (Bullshit)” i
toni vanno più sul death, con ritmi accellerati e un ottimo crescendo di
tastiere che porta al ritornello da mazzate craniali, non avrebbero guastato un
altro paio di tracce in più come questa. Sebbene non tutti i pezzi siano
proprio irresistibili (“Ashes of a Scar” per esempio è un po’ una botta di
sonno), devo premiare i Carved per la capacità di non stufare l’ascoltatore con
un genere dove è comunque dura trovare un CD che invece di cattedrali gotiche e
vampiri merlettati, faccia immaginare delle gran pennichelle pomeridiane.
Grosso punto negativo del prodotto è la produzione. E’ tutto
sbagliato, dai suoni di batteria agli assoli di chitarra equalizzati male e che
svaniscono sotto le ritmiche. Cos’è? Avete paura di farle urlare ste
chitarre? Tra l’altro i soli non sono neanche malvagi, niente che faccia cadere la
mascella sull’inguine, ma comunque sono parti che dovrebbero risaltare invece
di venire adombrate dal resto degli strumenti...
Nota per chi ha fatto i suoni: assolo vuol dire alza il volume di quella cazzo di chitarra lead.
La batteria ha un suono che tra
poco Mastrota rivende tutto il kit in una televendita, peccato perchè l’uomo
dietro le pelli non è neanche male, ma davvero la produzione non gli rende per
niente giustizia. Le chitarre su certi punti sembrano delle scorregge ascellari
e francamente su alcuni punti non sono state corrette le code e le varie
sporcature che in un disco del genere NON devono sentirsi. Fortunatamente
almeno il basso e la voce sono stati fatti in maniera discreta e le tastiere
riescono a venire fuori senza invadere troppo con dei suoni ben prodotti.
Peccato, penso proprio che un lavoro in studio migliore avrebbe potuto far
guadagnare almeno un punto a questo Dies Irae che comunque è un buon debutto,
sebbene un paio di idee di chitarra più innovative e qualche composizione più
avventurosa non guasterebbero su un futuro secondo album, dove a mio parere si
dovrebbe cercare di fondere ancora meglio la grinta del death con le atmosfere
cupe del gothic e cosa molto importante: cari Carved, cambiate studio di registrazione, persino su una
palafitta sarebbe uscito un suono migliore.
Voto:
6,5 più un pupazzetto di Mastrota Signore dei Vampiri
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