Expurgate –
Dementia Tremens
“The liquor
in my veins \ it’s time to fuck her face!”
E così che sulla traccia “40oz. Facefuck” gli Expurgate
passano ad uno degli stacchi slam più devastanti degli ultimi tempi, con questa
affermazione ponderata, riflessiva e sopratutto classosa. I qui presenti
gentiluomini fanno sfoggio di smartellante brutal da rabbia cefalica con il
loro Dementia Tremens, un prodotto confezionato di tanta di quella violenza che
potrebbe fare da colonna sonora a qualche film di Takashi Miike. Scordatevi tutto
ciò che avete imparato sulla musica di classe, su quei bei tipi in giacca e
cravatta che si fanno in quattro per seguire il frenetico conduttore d’orchestra,
quelle soavi e soffici sezioni di archi e fiati e quell’assolo di violino che
vi apre il cuore, portandolo lì dove il gabbiano dialoga con il sole. L’opener “86”
prenderà quel gabbiano e probabilmente lo divorerà vivo e poi ne violenterà l’orrida
carcassa, o forse invertirà le cose, non voglio proprio saperlo! Fatto sta che
qui si sfascia tutto dall’inizio alla fine, tra pezzi come “Viscera
Insufflation”, “Redemption Through Seppuku” e “Metamphetamine Induced Surrogacy
Malformation” che possono tranquillamente messi tra i migliori esempi che il
brutal più bestiale può offrire e dai titoli potrete anche capire di cosa
parlano i testi quindi non aspettatevi Percy Shelley o Coleridge anche se sono
sicuro che probabilmente avrebbero apprezzato. Le tracce non hanno assolutamente una struttura lineare, sono riff messi uno sopra l'altro come richiesto dallo stile, la cosa che gli Expurgate riescono a fare è non annoiare, risultando sempre violenti e incredibilmente devastanti su ogni singolo episodio del disco. Oltre la voce che è una gara di
rutti di Serie A, le chitarre grattano
così tanto che se mettete un pezzo di parmigiano vicino alle casse ve lo
ritroverete già pronto per essere messo sulla pasta, riff mastodontici e
tremolo picking da asini castrati e infuriati, una batteria che non fa altro
che menare mazzate, probabilmente suonando su un kit composto da un rullante,
un tom e un paio di piatti. Grande onore al basso, suonato con una violenza
indicibile, ha quel suono che è come il matrimonio tra la gomma e la ruggine,
esce fuori dalle casse con una prepotenza inaudita e dona al disco e agli
ascoltatori altre ragioni per commettere atti violenti contro il proprio collo.
La produzione funziona in tutto tranne che per la voce, leggeremente sotto gli
altri strumenti, ma questo non rovina l’ottimo missaggio dei pezzi fatto con
suoni chiari, ma non digitilizzati, mostrando una buona comprensione del genere
da parte dei musicisti e del tecnico.
Questo Dementia Tremens degli Expurgate è probabilmente una delle
migliori uscite slam degli ultimi anni dopo Realms of The Ungodly dei Condemned,
un disco che consiglio a tutti gli amanti della ingiustificata, insensata e
animalesca violenza trucida.
P.S.
Bella anche la copertina che si distanzia un po' dal solito immaginario brutal slam.
Voto:
9 più un gabbiano.
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