Morbid Saint – Spectrum of Death
La folla è in tumulto, il mondo del metal sta impazzendo, i
baldi impellettati giovini dalle magliette nere stanno invadendo i barbieri
delle città per chiedere rasature estreme di barba e capelli! Cosa succede?
Dave Lombardo viene allontanato dagli Slayer per un tour in
Australia, con una marea di roba legale in mezzo e fan scatenati che con tanto
di bava alla bocca stanno dando il via a una serie di aggressioni ai danni
della fauna locale, spargendo cadaveri masticati di koala e canguri.
Sapete cosa?
Dave Lombardo è sprecato per quel gruppo di imbecilli.
Bestie.
Francamente lui è l’unico vero musicista in quel crogiolo di
fessi che alla fine oltre un paio di dischi buoni non hanno fatto altro che
ripetere sempre gli stessi riff, le stesse formule e le stesse identiche
canzoni. Volete ascoltarvi un Lombardo come si deve? Ascoltatevi i Grip Inc. e
smettete di piangnucolare, poi per consolarvi tipo ciucciotto pieno di zucchero
il sottoscritto vi propone i Morbid Saint.
Spectrum of Death è tutto
ciò che potete chiedere dal thrash-death più mefitico, sporco e cavernoso. Così
cavernoso che la band ha provato a registrarlo in una grotta, ma all’ennesimo
attacco di pipistrelli e dopo essersi recati più volte in ospedale con i cari
chirotteri saldamente attaccati al loro cuio capelluto, i Morbid Saint han
deciso di registrare il tutto in uno sgabuzzino. Più stretto, ma più sicuro.
E si perchè il suono è quello ragazzi, un rozzume autentico
dove i tremolo picking suonano come le scorregge di un caimano dopo una dieta a
base di gnù morti. Ma d’altronde chi se ne frega quando il disco è una delle
mazzate thrash migliori della storia? Quando il cantante è praticamente il
demonio incarnato (penso che sia lui quello sulla copertina, o lui o la Minetti senza la maschera o Eddie
degli Iron Maiden sotto acidi) e il batterista ha venduto l’anima al
triumvirato infernale per martellare in quel modo, quando le chitarre sebbene
la produzione sia orrida riescono a dare quella potenza carnale e viscerale
(essendo anche precise tra l’altro) che manco la migliore magia musicale da
studio riesce a dare. Vaffanculo, questo
è un disco suonato con puro ODIO e pura CATTIVERIA. Ascoltate “Crying for Death”
e poi provate a dirmi che vi mancano gli Slayer. Provateci. Preparate una
tanica di acqua vicino a voi quando ascoltate “Burned at the Stake” perchè
andrete sicuramente a fuoco, chiamate il
vostro medico di fiducia e fatevi prescrivere tutti i medicinali esistenti
contro il torcicollo, perchè vi assicuro che non sarà possibile fermare il
movimento craniale per tutta la mezz’ora del disco.
Se state cercando del metal estremo fatto con rabbia ed
estrema malignità questo è il massimo della purezza e della distruzione che si
può chiedere a un disco del genere. Altrimenti potete tornare a piangere sulle
bacchette firmate da Dave Lombardo.
Voto:
9 più un taglio gratis
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