venerdì 1 marzo 2013

LE CHIAVICHE DEL CUORE



Devourment – Conceived in Sewage 

Ma guarda un po'... Non ci avrei scommesso due lire... 

I Devourment. Mamma mia, quanto hanno fatto rumore questi tizi con Butcher The Weak? Un massacro totale, un trapano ficcato nel collo, una cimice nelle mutande, un calcio di un mulo sulle gengive... E poi ?

Poi merda, cioè, non che lo Slam possa essere definito altrimenti, ma di sicuro il loro Unleash The Carnivore non è buono neanche per pulire i cessi incrostati. Gli avrei dati per morti o dispersi, un paio arruolati in Afghanistan, altri due a prostituirsi nei vicoli più bui del Bronx e magari uno che è riuscito a trovare lavoro come allibratore... E invece eccoli qui, ho imparato la lezione, mai dare una band death metal per morta. 

Uh-uh.

Conceived in Sewage... Mmmh che titolo e che copertina signore e signori, come si può non notare il ribrezzo presente in questo scempio artistico? Uno crede che con l’età i Devourment sarebbero maturati, avrebbero smesso di fare ste robe, invece eccoli di nuovo con questa violenza da sedicenne che ha visto troppi film splatter e magari ci si è pure mastrubato sopra... Che schifo! 

Quello che si deve chiedere a un buon disco brutal quando si preme play è di far sboccare le orecchie. Mi stanno sboccando le orecchie? Più o meno, diciamo che questo lavoro dei Devourment si attesta su livelli di disgusto medi, la band ha cercato di dare un senso alla propria musica, cosa che non gli riesce proprio per niente. La cosa bella di Molesting the Decapitated e di Butcher The Weak era che li si piantava nel lettore CD e buonanotte, era uno sbudellamento continuo, questo Conceived in Sewage predilige invece parti più lente e monolotiche come “Fifty Ton War Machine  e la title track che sembra quasi un pezzo degli Incantation... Perso un po’ la bussola eh? Diciamo di si, su tutto il disco si sentono delle parti decisamente più death metal che proprio coi Devourment non hanno nulla a che fare e che si alternano con alcune sbrutallate che tentano di ricordare i bei tempi. Per carità, si nota il vecchiume e la stanchezza, ma ci sono anche delle tracce molto efficaci come “Fucked with Rats”. Aspettate... Cosa? Scopato con i ratti? Non voglio neanche leggerlo il testo di questa roba, mi vengono in mente orge e gang bang tra Topolino, Speedy Gonzales, Jerry e ovviamente Minnie.  La cosa buona di questo pezzo sono un paio di riffoni veramente efficaci che riescono a smuovere un po’ la monotonia del disco. 

Giusto perchè le idee abbondano, i Devourment ci ficcano dentro “March to Megiddo” che non è che una traccia di un minuto fatta sola di sirene... Che originali e che voglia di lavorare sopratutto!  
Forse gli unici momenti veramente brutal sono le ultime due tracce, “Carved in Ecstasy” e “Parasitic Eruption”, ma anche loro non sono che due fantasmi del passato, due misere lenzuola volanti che non possono certo pretendere di rievocare la potenza perduta. 

Voglio dire, dove sono finiti i megablastoni spezza ossa? I riff senza senso e gli ultra-breakdown da scimmione? Dove sono? Non so, probabilmente se questo disco fosse stato ideato e registrato davvero nelle fogne forse sarebbe uscito meglio. I Devourment tornano acciaccati dall’età e con delle idee assolutamente fuori dal loro contesto, provando a rinnovarsi, ma finendo per essere incredibilmente banali.

Voto:

4 più dei video porno con i topi


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