Devourment – Conceived in Sewage
Ma guarda un po'... Non ci avrei scommesso due lire...
I Devourment. Mamma mia, quanto hanno fatto rumore questi
tizi con Butcher The Weak? Un massacro totale, un trapano ficcato nel collo,
una cimice nelle mutande, un calcio di un mulo sulle gengive... E poi ?
Poi merda, cioè, non che lo Slam possa essere
definito altrimenti, ma di sicuro il loro Unleash The Carnivore non è buono
neanche per pulire i cessi incrostati. Gli avrei dati per morti o dispersi, un
paio arruolati in Afghanistan, altri due a prostituirsi nei vicoli più bui del
Bronx e magari uno che è riuscito a trovare lavoro come allibratore... E invece
eccoli qui, ho imparato la lezione, mai dare una band death metal per morta.
Uh-uh.
Conceived in Sewage... Mmmh che titolo e che copertina
signore e signori, come si può non notare il ribrezzo presente in questo
scempio artistico? Uno crede che con l’età i Devourment sarebbero maturati,
avrebbero smesso di fare ste robe, invece eccoli di nuovo con questa violenza
da sedicenne che ha visto troppi film splatter e magari ci si è pure mastrubato
sopra... Che schifo!
Quello che si deve chiedere a un buon disco brutal quando si
preme play è di far sboccare le orecchie. Mi stanno sboccando le orecchie? Più
o meno, diciamo che questo lavoro dei Devourment si attesta su livelli di
disgusto medi, la band ha cercato di dare un senso alla propria musica, cosa
che non gli riesce proprio per niente. La cosa bella di Molesting the Decapitated e di Butcher The Weak era che li si piantava nel lettore CD e buonanotte, era
uno sbudellamento continuo, questo Conceived in Sewage predilige invece parti
più lente e monolotiche come “Fifty Ton War Machine” e la title track che sembra quasi un pezzo
degli Incantation... Perso un po’ la bussola eh? Diciamo di si, su tutto il
disco si sentono delle parti decisamente più death metal che proprio coi
Devourment non hanno nulla a che fare e che si alternano con alcune sbrutallate
che tentano di ricordare i bei tempi. Per carità, si nota il vecchiume e la
stanchezza, ma ci sono anche delle tracce molto efficaci come “Fucked with
Rats”. Aspettate... Cosa? Scopato con i ratti? Non voglio neanche leggerlo il
testo di questa roba, mi vengono in mente orge e gang bang tra Topolino, Speedy
Gonzales, Jerry e ovviamente Minnie. La
cosa buona di questo pezzo sono un paio di riffoni veramente efficaci che
riescono a smuovere un po’ la monotonia del disco.
Giusto perchè le idee abbondano, i Devourment ci ficcano
dentro “March to Megiddo” che non è che una traccia di un minuto fatta sola di
sirene... Che originali e che voglia di lavorare sopratutto!
Forse gli unici momenti veramente brutal sono le ultime
due tracce, “Carved in Ecstasy” e “Parasitic Eruption”, ma anche loro non sono
che due fantasmi del passato, due misere lenzuola volanti che non possono certo
pretendere di rievocare la potenza perduta.
Voglio dire, dove sono finiti i megablastoni spezza ossa? I
riff senza senso e gli ultra-breakdown da scimmione? Dove sono? Non so,
probabilmente se questo disco fosse stato ideato e registrato davvero nelle
fogne forse sarebbe uscito meglio. I Devourment tornano acciaccati dall’età e
con delle idee assolutamente fuori dal loro contesto, provando a rinnovarsi, ma
finendo per essere incredibilmente banali.
Voto:
4 più dei video porno con i topi
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