lunedì 11 febbraio 2013

ODIO PRECONFEZIONATO



Hatebreed – A Divinity Of Purpose

Il Papa si dimette per tornare nelle antiche fosse rettiliane a cambiare pelle e divorare qualche neonato. Tornerà non appena rieleggono il Berlusca, momento preciso nel quale il sottoscritto farà le valige e lascerà questo tristo paese, convinto alla fine che un buon 70% dei propri connazionali sono una massa di idioti. 

Me ne andrò con il mio bel fagotto e nelle cuffie porterò questo incredibile inno d’odio verso il sistema che è il nuovo CD degli Hatebreed.

In realtà questo A Divinity of Purpose mi ispira meno rabbia del ronzio di una zanzara nel cuore della notte, mi da meno fastidio di essere lasciato in bianco da una donna con il mal di testa e mi causa meno tumulti interiori di una fagiolata con salsiccia, broccoli e ketchup. 

Non so perchè tutti stravedono per questi Hatebreed, cos’hanno di speciale? Non fanno che piantare breakdown qui e lì con Jamie Jasta che non fa che urlare “seguitemi, seguitemi e fottete il sistema” facendo completamente dimenticare ai giovini ignari che il sistema è quello che lo fa andare sui palchi... Difatti sotto quale label sono? 

Ma ovviamente la Roadrunner Records.

Che falsi. Già solo la produzione stellare toglie una buona parte di hardcore al prodotto, non puoi essere hardcore o metalcore o qualsiasi cosa abbia CORE vicino con una produzione così cristallina. Non puoi punto e basta. Non sei underground se sei sotto la Roadrunner e non puoi assolutamente andare contro un cazzo perchè la Roadrunner è direttamente affiliata con le lobby massoniche che vogliono le truppe in Afghanistan, i Mcdonald e MTV. 

Cosa sei allora? Uno schiavetto travestito da ribelle. Come tutti del resto.
Parlando di musica, il CD non propone nulla che non si sia già sentito in altri dischi del gruppo: riff orridi e ripetitivi, batteria scontata e Jamie Jasta che non fa altro che parlare. 

Noioso, brutto e fasullo.

Non starò ad ascoltare un minuto di più di questa ennesima farsa proposta dalla Roadrunner e dai suoi sicofanti. 

Lasciate perdere sti fantocci e tornate ad ascoltare i Rage Against The Machine.

Voto:

Ground 0

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