giovedì 7 febbraio 2013

LA MELMA!



Funerus – Reduced to Sludge 
 
Vi ricordate i Morpheus Descends

Che domande... Certo che si! E’ come chiedere se si conoscono i Queen o quei cagoni dei The Doors

I Morpheus Descends sono uno dei gruppi più importanti della storia della musica, molto più importanti dei Beatles del cazzo. Sapete perchè? Perchè sono stati i primi stronzoni a fare del death metal con suoni più bassi, cattivi e incazzati, inserendoci parti lente che poi sono state reinterpretate nel genere che tutti conosciamo come Slam

Qui abbiamo i loro eredi spirituali: i Funerus. Che nome eh? Si respira proprio del vecchio, della old school da giacche nere, capelloni lunghi, patch con i nomi dei gruppi, spillette attaccate ai cappellini, sudore, capelli unti e birra a fiumi. 

Cosa può fare un gruppo come i Funerus se non del sano death metal della vecchia scuola? 

Bellissimo. Non posso descrivere in altro modo questo lavoro. Suono di chitarra compatto, deciso e tuonante, roba che bastano tre corde in tremolo per mettere tutti apposto, batteria spaccacrani, basso che esce fuori dalle casse per prendervi a schiaffi e voce in growl potente e allo stesso tempo comprensiva. 

Tutto in ordine. Niente sciccherie o trovate leggere fatte giusto per accattivare i giovincelli, no. Qui è tutto marcio e tremendamente vecchio. La title track toglie ogni dubbio, qui si parla di death alla Obituary con un tocco di Bolt Thrower, Asphyx e un po’ di slam dei primi anni 90, con quel suono che davvero ricorda i Morpheus Descends, come anche i Demigod e altri gruppi della scena death finlandese dei primi anni.

Tu! Proprio tu che adesso hai pensato ai Children of Bodom confondendoli con il death finlandese. Tu! Meriti di essere buttato in un recinto di babbuini maschi che non vedono una femmina da quando sono stati messi in gabbia e perdipiù con la diarrea. 

Senza offesa ovviamente.

Se avete i riferimenti giusti, ascoltare“Leatherface o "Sound of Oil" non potrà non ricordarvi della vostra giovinezza passata ad ascoltare le melmose melodie che tanto piacciono a noi vecchi. 

Cosa posso dire? Inutile continuare il discorso, questo disco spacca. E’ uno di quei dischi che adesso fanno storcere il naso anche ai metallarini tatuati, dalle magliette colorate e dall’emozione facile, troppo violento e compatto per i loro cuori deboli, abituati a produzioni fasulle e a falsi dei. Ma d’altronde cosa possiamo fare? 

Ci hanno fregati di brutto. Dopo l’11 settembre agli Stati Uniti servivano nuovi simboli ed eccoli qui che creano anche il metallaro figo. Il metallaro pacifico, che non beve, non fuma e non dice parolacce il metallaro che suona per fare il bello. 

Ma sti gran cazzi, io sosterrò sempre gruppi come i Funerus, che riportano la MELMA  a galla perchè è questo quello che conta. 

Ah... Alla voce e al basso c’è una donna e rompe il culo molto più di tanti altri stronzetti maschietti che non hanno neanche le palle di scrivere un testo in metrica, senza contare che il suo basso devasta ogni cosa che trova sul suo cammino. 

Bel lavoro sorella.

Voto:

10 più melma, melma e ancora MELMA.

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