Defeated Sanity – Into Deformity
Ma guarda un po’ chi è tornato a farci visita...
I Defeated Sanity!
Ho già recensito il loro Chapters of Repugnance, disco che
non mi ha esaltato parecchio, ma che non mi ha neanche fatto proprio schifo. Devo
dire la verità, non pensavo che i teutonici brutallari potessero tornare ancora
sulle scene con un altro lavoro, ma si sa che i tedeschi sono tipi metodici,
mica fanfaroni sguaiati e bordellosi come noi spaghetti. Mica il loro premier
si allontana a parlare al telefono col suo pappone durante un meeting delle
Nazioni Unite, ma non divaghiamo...
Cosa succede quindi su questo Into Deformity? Assolutamente
niente.
Non voglio insultare la dignità della band che ha comunque
la mia simpatia, ma questo disco è forse il loro prodotto peggiore. Dove
vogliono andare a parare? Questo brutal alla Disgorge, ma che
nasconde quel filo di glaciale precisione che lo rende assolutamente poco
evocativo e anche un bel po’ deboluccio. Siamo ben lontani dalle
sperimentazioni di Chapters of Repugnance e di Psalms of The Moribund, qui ci
addentriamo in un brutal death stantio, con riff incollati alla cazzo e che non
hanno senso, se non quello di far rimbambire l’ascoltatore. Non c’è una linea
di fondo, non c’è niente di evocativo e francamente non c’è neanche un riff
originale. Mi aspettavo un po’ di più da sti tizi, francamente prima o poi si
renderanno conto di dover fare qualcosa di un minimo meglio... A me questi non
mi sembrano neppure così tanto incazzati, ma questo perchè un tedesco si
incazza, ma sempre con moderazione, precisione e organizzazione.
Cazzo, state facendo del brutal, dove porca miseria è la
grinta? Il batterista si perde dietro qualsiasi cazzata gli abbiano insegnato a
scuola, gravity blast di una debolezza infinita, pattern accademici e qualche
tentativo di far suonare tutto un po’ più jazzato sui piatti. Tentativo
fallito, inutile fare i paraculi se poi sei meno concreto delle promesse di
Mario Monti (ti grassetto caro Mario, alla fine sei il più brutal di tutti). Le chitarre hanno sempre lo stesso problema, troppo intricate e
assolutamente prive di qualsiasi senso logico nelle composizioni. Il cantante è sicuramente il peggiore della
band con un repertorio che si limita ad un growl che un barboncino con la
laringite in mezzo a una parata militare si farebbe sentire di più.
Dove sono le cose buone in questo disco? Bè, la copertina non è male, è alquanto suggestiva nella sua semplicità. Poi vediamo... Un paio di stacchi
interessanti di basso e un riff qui e lì che si salva, ma il resto è francamente
da dimenticare più di quella volta che vi siete sbronzati in casa da soli e
avete cercato di baciare il povero portapizze... E non vi racconto di cosa
avete fatto con la pizza, meglio che non lo sappiate.
Il problema di sti Defeated Sanity è che... Non sono
incazzati. Il brutal è legato a roba marcia, a martellate pneumatiche in faccia
e a locali angusti e poco curati, insomma i cari amici tedeschi dovrebbero
ascoltare un po’ di brutal colombiano o indonesiano per capire che non hanno la
stoffa.
A me sembra che i Defeated Sanity facciano questo genere
giusto per, senza convinzione alcuna e senza mettere se stessi in quello che
suonano.
Hanno proprio sbagliato genere.
Voto:
4 più un barboncino con la laringite
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