mercoledì 30 gennaio 2013

IN GERMANIA SI INCAZZANO, MA CON PRECISIONE



Defeated Sanity – Into Deformity 

Ma guarda un po’ chi è tornato a farci visita...

I Defeated Sanity

Ho già recensito il loro Chapters of Repugnance, disco che non mi ha esaltato parecchio, ma che non mi ha neanche fatto proprio schifo. Devo dire la verità, non pensavo che i teutonici brutallari potessero tornare ancora sulle scene con un altro lavoro, ma si sa che i tedeschi sono tipi metodici, mica fanfaroni sguaiati e bordellosi come noi spaghetti. Mica il loro premier si allontana a parlare al telefono col suo pappone durante un meeting delle Nazioni Unite, ma non divaghiamo...
Cosa succede quindi su questo Into Deformity? Assolutamente niente.

Non voglio insultare la dignità della band che ha comunque la mia simpatia, ma questo disco è forse il loro prodotto peggiore. Dove vogliono andare a parare? Questo brutal alla Disgorge, ma che nasconde quel filo di glaciale precisione che lo rende assolutamente poco evocativo e anche un bel po’ deboluccio. Siamo ben lontani dalle sperimentazioni di Chapters of Repugnance e di Psalms of The Moribund, qui ci addentriamo in un brutal death stantio, con riff incollati alla cazzo e che non hanno senso, se non quello di far rimbambire l’ascoltatore. Non c’è una linea di fondo, non c’è niente di evocativo e francamente non c’è neanche un riff originale. Mi aspettavo un po’ di più da sti tizi, francamente prima o poi si renderanno conto di dover fare qualcosa di un minimo meglio... A me questi non mi sembrano neppure così tanto incazzati, ma questo perchè un tedesco si incazza, ma sempre con moderazione, precisione e organizzazione. 

Cazzo, state facendo del brutal, dove porca miseria è la grinta? Il batterista si perde dietro qualsiasi cazzata gli abbiano insegnato a scuola, gravity blast di una debolezza infinita, pattern accademici e qualche tentativo di far suonare tutto un po’ più jazzato sui piatti. Tentativo fallito, inutile fare i paraculi se poi sei meno concreto delle promesse di Mario Monti (ti grassetto caro Mario, alla fine sei il più brutal di tutti). Le chitarre hanno sempre lo stesso problema, troppo intricate e assolutamente prive di qualsiasi senso logico nelle composizioni.  Il cantante è sicuramente il peggiore della band con un repertorio che si limita ad un growl che un barboncino con la laringite in mezzo a una parata militare si farebbe sentire di più. 

Dove sono le cose buone in questo disco? Bè, la copertina non è male, è alquanto suggestiva nella sua semplicità. Poi vediamo... Un paio di stacchi interessanti di basso e un riff qui e lì che si salva, ma il resto è francamente da dimenticare più di quella volta che vi siete sbronzati in casa da soli e avete cercato di baciare il povero portapizze... E non vi racconto di cosa avete fatto con la pizza, meglio che non lo sappiate.

Il problema di sti Defeated Sanity è che... Non sono incazzati. Il brutal è legato a roba marcia, a martellate pneumatiche in faccia e a locali angusti e poco curati, insomma i cari amici tedeschi dovrebbero ascoltare un po’ di brutal colombiano o indonesiano per capire che non hanno la stoffa. 

A me sembra che i Defeated Sanity facciano questo genere giusto per, senza convinzione alcuna e senza mettere se stessi in quello che suonano. 

Hanno proprio sbagliato genere. 

Voto:

4 più un barboncino con la laringite

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