venerdì 7 dicembre 2012

IL TONNO PIU’ INCAZZATO DELLA STORIA



Nostromo – Argue


Risorgo! 

Come il buon Lazzaro dopo l’eccessiva sbronza che lo ha fatto dare per morto dai suoi familiari, eccomi di nuovo qui per scocciarvi, seccarvi, annoiarvi e farvi sbuffare con un’altra recensione. Ormai è un po’ che non scrivo, ma sapete, il disastroso mondo del precariato non conosce buon predentista e barcamenarsi in questo mar di cacca non è sempre facile, certo che se si usasse Morandi come remo sarebbe il tutto più navigabile.

Vediamo un po’ cosa abbiamo qui… Ah ecco, un gruppo suggeritomi da un seguace del blog nonché carissimo amico, i Nostromo.

So che cosa state pensando. Ci sono due fette di pubblico che hanno avuto in mente due cose diverse al leggere il nome di questa band svizzera:

La prima fetta ha pensato all’astronave madre del film Alien.

La seconda fetta ha ovviamente pensato al famoso tonno in scatola con tanto di simpatico lupo di mare con pipa in bocca, baffone e sorrisone. 

Poi vabbè, magari c’è chi ha mischiato le cose ed ha pensato ad una scatoletta di tonno nello spazio, o magari a un tonno vestito da astronauta, ad un tonno con fattezze aliene, ad un tonno che esce dal torace di un malcapitato e così via. La mente umana… Ah! Che mistero! 

La mia l’ho presa all’Ikea e ancora non sono riuscito a montarla.

Fatto sta che da oggi in poi quando vedrete la pubblicità del tonno o Alien vi dovrà venire in mente questo gruppo… Il motivo?

Rompono più teste di un cubo di Rubik chiodato, elettrificato e cosparso di lava. 

I Nostromo riescono a creare uno stile molto personale dall’unione del thrash dei primi Meshuggah (quelli che rompevano il culo, non i rimbalzanti pedantoni che sono ora) all’aggressività del metalcore più puro, senza influenze emo e strofette melodiche insensate. Qui si scassa tutto, dall’inizio alla fine, non esiste un attimo di pausa, il tutto è un incedere martellante di chitarra e sezione ritmica,  mentre la voce è un grido di rabbia che tra l’altro sa bene dove piazzarsi e soprattutto quando. 

Il disco parte con “Delight”, traccia che si apre dopo un campione sonoro preso direttamente da Alien, da una delle parti recitate dal mitico Ian Holm (che molti ricorderanno nella parte di Bilbo “Scassapalle” Baggins nel Signore degli Anelli) nella parte di Ash.
Dopo di che sono martellate signori, nient’altro che martellate. Forse qualche badilata qui e lì, ma comunque oggetti contundenti di metallo che fanno male se dati sui Denti, a meno che non siano di Metallo (pubblicità grassettata... La mia preferita).

Tracce come “Relent” e “Inmate” sono ottimi esempi di assoluta violenza sonora, cosparse di riff spezzati su una batteria che non si ferma praticamente mai. La traccia “Xenomorphic” sperimenta anche il blast beat sul tipico riff meshugghiano, anticipando di gran lunga alcuni prodotti moderni, oltre al fatto che il pezzo ha un groove incredibile con voci effettate e suoni di chitarra d’atmosfera.  
Un petalo di fiore (che romantico che sono!) va anche alla produzione che è riuscita a rendere le chitarre non troppo gonfie e a far sentire tutti gli strumenti senza togliere niente a nessuno, riuscendo a dare quel suono freddo da automa che tanto si accoppia con i riff spezzettati. Forse l’unico difetto che riesco a trovare è nel missaggio della voce, ma dopotutto non tutti i tonni riescono col buco…

No?

Questo è il disco che i Meshuggah avrebbero dovuto comporre dopo Destroy Erase Improve invece di perdersi nelle loro stronzate nichiliste e boriose. Questo è il disco che qualsiasi fanatico dei primi Meshuggah ha sognato per anni e che vorrebbe che i pallosi svedesi riproponessero. Questo è il disco che vi dovete ascoltare senza stare ad aspettare che i Meshuggah si ricordino come comporre un pezzo.

Ricetta del giorno:

Prendete Koloss, ponetelo nel forno preriscaldato e alzate la temperatura al massimo. Prendete Argue, mettetelo nello stereo e alzate il volume al massimo. Guardate Koloss sciogliersi mentre Argue vi scatena ogni istinto primordiale di sonica mazzata. 

Voto:

9 più un remo Morandi e buona navigazione!

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