The Levitation Hex - S/T
http://www.myspace.com/573080527
Vi spiego subito una cosa: S/T vuol dire SELF TITLED e non ESSE BARRA TI o SEI UNA BARRA TROIA o STRONZO BARRA TRAPPANO o SLASH SLASH TITOLO o...
Vabbè avete capito... Ma... Cosa vuol dire Self Titled?
Praticamente è il titolo che non è un titolo che viene dato ai dischi (solitamente a quelli di debutto) dai musicisti troppo pigri per anche solo selezionare un nome di uno dei pezzi più fighi e usarlo come titolo del CD.
Ma parliamo dei The Levitation Hex (pigroni!) ai quali tengo parecchio... Ma perchè? Mi devono dei soldi? Mi procurano donne e droga? Sono dei miei parenti stretti? E' il gruppo del mio capoufficio che devo elogiare per tenermi il posto di lavoro?
No. Semplicemente è il nuovo gruppo dell'ex frontman degli australiani Alchemist, uno dei miei gruppi preferiti di sempre. Se non li avete mai ascoltati vi consiglio di farlo immediatamente, dischi come Spiritech, Organasm e Austral Alien sono dei puri capolavori del metal psichedelico in stile voivodiano mischiato a suoni ambientali e strumenti etnici della terra dei canguri e dei koala e dei wombat e dei...
Cosa fanno quindi questi The Levitation Hex? Riprendono dritti dritti il discorso lasciato in sospeso dagli Alchemist con un non troppo convincente Tripsis. Ritmo e psichedelia sono le parole d'ordine, ma sebbene ci si aspetterebbe addirittura di più da un gruppo nato dalle ceneri di uno dei più innovativi e geniali ensemble del metal, si rimane parecchio delusi.
Mi spiego: i The Levitation Hex (un nome ORRIBILE se proprio devo dirlo) si lanciano in delle composizioni non troppo convincenti che fanno parecchio il verso ai capolavori degli Alchemist, ma senza quell'atmosfera che faceva uscire fuori dalla massa il gruppo australiano e cadendo in un qualcosa di altamente noioso e prevedibile. Le tracce hanno praticamente la stessa cadenza, gli stessi ritmi e a volte anche gli stessi giri, ripetuti per tutto il disco. A volte si infila qualche chitarrina in pulito a cercare di rendere il tutto più interessante, ma non ci riesce. La voce e la chitarra possente, il marchio di fabbrica degli Alchemist sono state praticamente portate in un contesto più banale e noioso, penalizzato anche da una produzione amatoriale che davvero non fa che peggiorare le cose.
Sapete, non è che io sia molto contento di questo disco. Gli Alchemist sono tra la mia top 10 dei gruppi metal e ascoltare un loro riciclaggio così mal fatto non mi fa certo gridare di gioia, al massimo grido al cameriere di portarmi il conto per andermene! Ma è maleducato gridare contro il cameriere, quindi mi limiterò ad alzare la mano in maniera gentile.
Questo CD probabilmente potrà piacere il neofita che degli Alchemist non ha ascoltato nulla, ma secondo me potrebbe essere solo una buona occasione per fare un salto indietro nella cronologia musicale e andare a scovare i capolavori dei cangurosi amici.
Cosa volete farci? Non vi descrivo neanche le tracce, forse sono la persona meno adatta a recensire questo CD essendo io un po' biased (come si direbbe in america) nei confronti della band, ma a me sembra tutto una bella frullata di idee scarse, dove tra l'altro i pezzi si perdono dietro a troppi stacchi e cambi, volendo a tutti i costi suonare progressive o alternativi.
Mah... Questo CD non lo capisco, non è proprio un obbrobrio, ci sono un paio di ideuzze carine, ma tutto finisce lì. Non c'è un singolo pezzo che mi sia rimasto in testa, mentre gli Alchemist riuscivano proprio in questo, a fare dei pezzi aggressivi e psichedelici allo stesso tempo, scegliendo ottime soluzioni che ti si stampavano in testa e ci rimanevano, gridando al tuo cervello di rimettere su il CD.
Questi The Levitation Hex... Non vorrei essere ripetitivo ma... Mah!
Comunque speriamo che questo primo tentativo faccia sbocciare un qualcosa di meglio, sebbene non è che i membri in formazione siano proprio dei neofiti... Non ci resta che sperare!
Voto:
5/5,5 più un / / / / /
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