mercoledì 8 agosto 2012

L’ALBA DEL GIORNO DOPA

Dead Congregation – Graves of the Archangels

 http://www.myspace.com/deadcongregation

Durante il campionato di calcio girano droghe che potrebbero far correre un cavallo sugli zoccoli posteriori mentre canta la Macarena, ma a nessuno gli frega un cazzo finchè i soldi girano. Poi si dopa Schwarzer e tutti lo additano come il demonio, come la vergogna o che altro... E vabbè, ha sbagliato, è un uomo, è stato debole ed ha sbagliato, ma non è certo un mostro che cazzo.

E va bene, ci si scherzerà, anche a me capiterà di farlo, però devo dire la verità un po’ mi fa incazzare sta roba. Mamma mia, sembra sia il finimondo, sto magro individuo che poverino a stento è riuscito a non scoppiare a piangere... Io dico che però almeno LUI ha avuto la decenza di ammettere il suo sbaglio, di assumersi le sue responsabilità e di affrontare i media, cosa che ho visto fare poche volte da un italiano famoso. Prendete i nostri politici, hanno mai ammesso di aver sbagliato? Di aver fatto festini con droga e mignotte? Di aver polverizzato l'economia di un paese? Quelle teste di cazzo sanno dare solo la colpa alla Germania... Se il povero Schwarzer fosse stato come un politico avrebbe usato una scusa assurda tipo:

1. Mi hanno dopato mentre dormivo

2. Pensavo fosse acqua tonica

3. Dopato? Era solo del collirio

Avanti su.

Pietà per i deboli e odio per i malvagi, Schwarzer appartiene alla prima categoria, mentre nel nostro paese ce ne sarebbe di gente che appartiene alla seconda.

E va bene, piccolo appunto fatto. Tutta quest'ipocrisia mi da fastidio ed il tipozzo lì si sarà pure dopato, ma almeno ha avuto i coglioni di dire che è stata SOLO colpa sua. Non un esempio per gli atleti sicuramente, ma di sicuro uno per tutti noi perchè non ammettere di aver sbagliato è peggio che sbagliare. Capito maledetti coglioni della Rete Anti Italiana?

Comunque torniamo alla musica con i Dead Congregation, greci e furbamente ispirati dagli Incantation, il loro "Graves Of The Archangels" è un autentica perla del genere.

Il death metal sulfureo e infernale che evoca folli atmosfere di spiacevole vita dopo la morte qui si fa preciso, freddo e chirurgico. Le chitarre sono quasi degli strumenti d'orchestra, con dei riff in tremolo intricati che rimandano quasi ai Deeds Of Flesh, si incrociano e fanno e disfano muri di suono imponenti mentre la batteria è una scarica di tutti i blast beat che conoscete, divisi tra loro con gran perizia e sapienza.

La  vera bravura dei Dead Congregation però sta nel songwriting, pezzi come "Voices" o "Vanishing Faith" non possono che essere presi come esempio da qualsiasi musicista estremo, delle vere e proprie sinfonie per aberrazioni da Malebolgia che anche se spesso evitano la forma canzone, riescono comunque a stamparsi in testa e a creare quell'alone di oscurità, quel vento ancestrale che passa tra i rami di un cimitero dove dal mausoleo più sinistro si può aprire la porta per il regno dei morti.

Mettiamoci anche dei cori sinistri messi qui e li come per esempio nella title track, come non immaginarsi dei cultisti incappucciati mentre attorno ad una tomba evocano antichi spiriti tra la luce fioca delle candele? Poi vabbè, l'evocazione inizia in un mid-tempo devastante e due chitarre che quasi sono due serpenti intrecciati in una grottesca danza amorosa.

Cito l'ultima traccia "Teeth Into Red" che è uno dei migliori pezzi death metal che ho sentito e punto e basta.

Procuratevi questo CD e non additate stupidamente gli altri perchè è da vigliacchi, se lo fate quel dito portatelo ad altezza chiappe e poi spingete su. Sono sicuro che vi piacerà.

Voto:

10 più un saluto a Schwarzer, ascoltati un po' di metal compadre...

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