Abyssal - Denoument
http://abyssal-home.bandcamp.com/
Ogni tanto mi rendo conto che il metal è la musica più suonata in giro per il globo, molto più di quanto pensiamo. Porcaccia la miseria, non basterebbero tre vite per ascoltare TUTTI i gruppi metal tra i vari generi, sottogeneri, sotto-sotto generi del passato e del presente, senza contare che spuntano nuovi gruppi come funghi praticamente ogni settimana. Di questo sono contento, sebbene io sia un criticone antipatico... Sono il classico tipo che va ai concerti in camicia affermando di NON apprezzare appieno i Morbid Angel, sicuramente attirandomi strane occhiate essendo i Morbosi Angelucci gli idoli di molti amanti del metal estremo.
Ma cosa ci volete fare? Per me consacrare a tutti i costi i mostri sacri è un po' come seguire il gregge. Che cazzo, posso rispettare quanto volete gli Iron Maiden, ma oltre Killers e qualche traccia spaiata non riesco proprio a farmeli piacere. Perciò faccio sempre il tifo per i gruppi come gli Abyssal... Anche se purtroppo anche con loro mi tocca indossare la maschera da vecchio brontolone e sbuffare.
Questi signori qui propongono un vero e proprio mischione di tutti i generi estremi moderni. Insomma, se volete un compendio di riff ultimamente utilizzati allora Denoument fa al caso vostro. Devo dire la verità, le cinque tracce che compongono il disco non sono affatto suonate male e di certo non mancano di buoni tocchi come il riff finale di "The Moss Upon Our Ruins" che è sicuramente d'effetto, mentre "Deus Vult" (la traccia migliore del disco a mio parere) riesce a trasmettere delle buone atmosfere oscure e deviate. La qualità quindi c'è, il problema è che quando si tenta di mischiare più generi estremi come il black, il death, il death sperimentale, qualche pizzico di slam e degli accordoni doom bisogna stare attenti a farlo con personalità, cosa che purtroppo manca a questo gruppo inglese. I baldi giovini infatti si perdono spesso in soluzioni ridondanti, secondo me sopratutto per allungare il brodo delle tracce che non so per quale poco saggia decisione sono tutte sulla media dei dieci minuti. Sono cose che non capisco. Non era meglio diluire i riff e le idee in più tracce piuttosto che fare un frullatone di generi solo per rendere più monolitico il prodotto? Anche la struttura dei pezzi si perde dopo un po', lasciando le tracce quasi da sottofondo e portando ad un ascolto passivo del disco. Non lo so, su certe cose mi sono sembrati un po' i Job For A Cowboy (quale aborto ho citato...) trasferiti in un contesto più oscuro... Riff su riff già sentiti e riadattati da altri gruppi messi su tracce stralunghe. Non voglio assolutamente criticare la produzione perchè immagino che il disco sia autoprodotto, il suono è molto digitale e sembra sia stato fatto col Cubase, ma su questo hanno il mio supporto perchè quel programma di merda l'ho usato pure io per scrivere delle robe con dei miei vecchi progetti e so quanto possa essere ORRIDO. Pastone sonoro insomma, con un cantante che non esprime più di tanto. Mi piacerebbe vederli dal vivo, sono sicuro che fanno meglio che sul disco.
Che dire, qui c'è della stoffa, bisogna solo cercare di farci un bel capo d'abbigliamento invece di usarla per mettere toppe su vestiti già usati.
P.S
Andate sul loro bandcamp e supportate l'underground, che cazzo!
Voto:
6 più un forza e coraggio!
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