Amon Amarth - The Crusher
http://www.myspace.com/amonamarth
"La nebbia davanti a noi scompare, un fantasma ricacciato nelle tenebre, lo stomaco si stringe per un attimo al pensiero della battaglia, ma Ragnar figlio di Hrothgar non può avere paura. Non per stupidità o orgoglio, ma perchè così gli è stato insegnato. La paura non piace agli dei e le porte del Valhalla non accolgono i codardi. Mentre il drakkar si avvicina alla costa, silenzioso serpente marino dalle fauci di legno, le prime case dell'accampamento nemico appaiono come teste mozzate di monolitici esseri. Ragnar sente la mano sulla spalla di un suo compagno più anziano, sente la stretta, sente il suo spirito essere tutt'uno con quello dell'amico, sente la vera forza divina bruciargli il sangue. Sono solo pochi attimi all'arrivo, dopo giorni di navigazione, gli arti anchilosati e le ossa indolenzite. Tutto questo per trovare la madre Guerra, il sangue che scorre dalle lame, la poesia di corpi che lasciano defluire ciò che veramente ci compone. Acqua rossa come il vino, siamo nient'altro che liquido che scorre per dare linfa alla terra. Forse è questo il nostro scopo, pensa Ragnar e si chiede se non sarà lui il prossimo ad innaffiare la secca erba del mondo. Il respiro si fa più pesante, le mani stringono più forte le armi fino a diventare bianche ossa scoperte, i nervi si tendono e tutto è come una freccia scoccata da un arco non appena il Drakken tocca le sponde. Dopo il primo passo sulla terra ferma tutto diventa bianco nella testa di Ragnar mentre sente solo i corni della battaglia ed il suo stesso grido d'odio e di guerra."
VICHINGHI!!!
No anzi, VIKINGHI. Perchè la CH non fa più figo ed ora si mandano tutti i messaggini usando la K perchè dopotutto NON sapere l'italiano ultimamente fa figo. Quindi economizziamo e scriviamo VIKINGHI anche perchè al metallaro piace. Quanto piacciono i Vikinghi al metallaro? Tantissimo, forse perchè si sentono accomunati a quei tizi per la lunga barba ed i capelli incolti, per gli elmetti cornuti, l'idromele e le asce di metallo o forse solo perchè è bello parlare di divinità sconosciute e perchè, diciamocelo pure, il monoteismo è noioso quanto la monogamia. Tutto ciò che è mono è noioso, nessuno setta mai il proprio audio su MONO, tutti su STEREO, sempre più di uno, il prefisso mono ha sempre un che di negativo. Questo i Vikinghi lo sapevano bene dato che avevano una miriade di tizi in quel cazzo di Valhalla o Asgard o che ne so io. Devo dire la verità, non ho mai sopportato il VIKING METAL, secondo me i temi trattati non sono assolutamente fedeli a ciò che davvero erano i vikinghi, insomma la gente crede che questi tizi fossero dei semi-dei mentre erano semplicemente dei clan di guerrieri e grandi navigatori che tra una scaramuccia scandinava e l'altra non mancavano di depredare qualche villaggio, stuprando donne e impalando bambini appena nati. Ma cosa credete che i Vikinghi fossero tutti belli e bravi e coraggiosi? Sicuramente avranno fatto delle sconcerie non da poco in passato, incesti, orge animali e merdate simili, altro che Valhalla e Thor e cazzi e mazzi mazzuoli mazzetti. Altro punto che non mi piace di questo sotto-sotto-sotto genere è il fatto che di solito i gruppi che si spacciano per Viking Metal fanno abbastanza cagare i lupi dei ghiacci (per rimanere in tema epico). Più diffidante di un gatto di fronte ad una mano accarezzevole mi sono sempre tenuto alla larga da questo genere fino a che non mi sono imbattuto negli Amon Amarth, l'unico gruppo degno di Asgard! Sono svedesi e questo li aiuta, sia per lignaggio e sia economicamente, premetto che i loro testi sono RIDICOLI quanto le copertine dei loro dischi e purtroppo non riescono proprio a trascinarmi in questo mondo Vikingo, ma parlando di musica devo dire che questi barbuti e cornuti stromboloni sono un bel barcone da guerra norreno.
The Crusher non è il loro disco più recente, ma dei vari ottimi lavori di questi tizi è quello che mi è piaciuto di più. Gli Amon Amarth fanno un buon misto di mid-tempo tipici dei primi gruppi melodici svedesi con dei riff ed un ritmo coinvolgenti e precisi. Scordatevi blast beat o sfuriate death, la parola d'ordine è groove, cosa che ho davvero apprezzato e che devo dire azzeccata per il genere. In effetti l'incedere tonante dei colpi sulla batteria da l'idea di sta mandria di bestioni barbuti che saccheggia un villaggio sulle coste scandinave, accompagnato da certe melodie molto evocative come quelle trovate nella opening track "Bastards of Lying Breed" che per un paio di riff zompettanti si potrebbe anche mettere in qualche playlist da ballare o nell'ottima "A fury divine" che stimola i muscoli del collo in spasmi scuoticapelli non da poco. Si passa da queste due sfuriate al groove più placido di "As long as the Raven Flies" e di pezzi come "Annhilation of Hammerfest" e "The Fall through Ginnugapap" (dai titoli si dovrebbe capire l'estrema PROFONDITA' dei temi trattati...) dove la melodia si unisce perfettamente ai mid-tempo della batteria, mentre la voce ci narra queste storie norrene che poi oh, possono piacere e non piacere. La cosa più incredibile di questo gruppo è che i giri di chitarra sono di un semplicisitico quasi assurdo, ma riescono a rendere più di un sacco di giri complessi e studiati. Le composizioni poi rasentano la perfezione, non c'è niente che vada fuori posto e sebbene non si possa gridare all'originalità o alla sperimentazione, questo gruppo riesce a suonare con gran personalità i propri pezzi. E' come prendere il ritmo dei Bolt Thrower e ficcarci dentro dei riff melodici tipici della scuola scandinava, trovandosi davanti dei lavori che all'inizio possono sembrare già sentiti, ma che piano piano coinvolgono per la personalità con la quale sono eseguiti. Tra l'altro la precisione con la quale viene suonato il tutto è davvero lodevole, ci sono ben pochi gruppi che riescono a suonare così, merito anche di una sezione ritmica con le palle che segue alla perfezione i riff proposti dalla chitarra. La qualità della voce non è proprio il top, ma non disturba, irrita o invade troppo la traccia, limitandosi a giuste linee vocali piazzate ottimamente nelle strofe e nei ritornelli. La produzione è la classica svedese, niente di più, niente di meno, ma per il contesto direi che non ci poteva essere niente di meglio e poi viene dato il giusto spazio sonoro a tutti gli strumenti.
Gli Amon Amarth non brillano certo per tecnica o per sperimentazione, ma lo dico sempre che se i giri di chitarra spaccano il di dietro degli elefanti, c'è del gran groove e le composizioni non deludono mai allora tutto è al posto giusto. Se vi piace la buona musica gli Amon Amarth sono un must del metal, poi potete anche fottervene il cazzo dei vikinghi e della loro mitologia oppure ancora meglio se vi piace e vi interessa, ciò renderà sicuramente l'ascolto di questi moderni vikingozzi rozzi molto più interessante.
PER ASGARDALAND!
Voto:
8,5 più un idromele offerto dalla casa
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