martedì 12 giugno 2012

IL SOLITO IGNOTO

Loincloth - Iron Balls of Steel

http://www.myspace.com/fuckfalsemetal

E per la serie "gruppi scurisciuti che mai si sono sentiti nominare" Denti di Metallo (che poi sarei io) è lieta di presentarvi l'ennesimo ensemble oscuro, abbietto, nascosto, ombroso e anche un po' zozzo: i Loincloth!

Premessa, sono un gruppo strumentale. Ahia. E' sempre una cosa alquanto dura da digerire, il gruppo strumentale è quell'essere incognito che coperto da una cappa si aggira tra i vicoli bui della città, pronto a sfoderare la pugnalata nei timpani dell'ignaro ascoltatore. Tra l'altro questi Loincloth fanno anche del metal alquanto tosto, composto da giri di chitarra potenti incastrati su ritmiche non proprio amichevoli, il che rende la suddetta pugnalata una mazzata di ferro dietro la nuca. Fanno male, questi tizi fanno male. Non ci sono intermezzi aucustici o parti melodiche, potrei descrivere questo disco come un uragano con dentro delle granate, ogni accordo è un'esplosione, un rinculo che ti si ribatte in faccia, una palla di cannone nello stomaco. Badate, tutti questi sono complimenti che sto facendo al gruppo in questione perchè questo disco prende veramente il vostro stomaco e lo sballotta a destra e a sinistra, facendovi anche vibrare piacevolmente le parti basse, ed anche questo è un complimento. Non per niente il primo pezzo del disco si chiama "Underwear Bomb", questi tizi sanno bene ciò che fanno o forse no, ma in qualunque caso lo fanno molto bene. Sedici tracce che stanno quasi sempre sui due minuti di lunghezza, compongono un viaggio ritmico all'interno di questo vulcano sonoro che è Iron Balls of Steel. La cosa più incredibile è che le due chitarre sparano accordi a non finire, alternandosi anche con piacevoli dissonanze, senza un singolo assolo o virtuosismo tecnico tipo sweep o scale melodiminuimormoniche, niente blast beat o ritmi ultra-veloci, solo un'esecuzione praticamente perfetta di tempi complessi e ritmiche al fulmicotone (da dove l'ho tirata fuori questa non lo so). Gli aspiranti guitar heroes amanti dell'insensata pioggia di note rimarranno alquanto spiazzati da un intero disco strumentale senza un singolo break fusion o aucustico. Niente, niente di niente. Insomma, in questo disco la voce sarebbe stata davvero di troppo, sfido CHIUNQUE a cantare su questo delirio sonoro, non si può assolutamente inserire nient'altro in questo contesto. Inutile analizzare le singole tracce, i Loincloth avrebbero anche potuto fare un disco con una sola traccia, sarebbe stato uguale dato che il tutto è un susseguirsi vorticoso senza pause che conduce fino alla fine senza ammosciamenti o variazioni di stile. Le due chitarre, quando non vanno insieme si producono in stortissime dissonanze, mentre in coppia creano un notevole muro di suono davvero raro per un lavoro solo ed esclusivamente strumentale, cosa per la quale mi hanno ricordato un po' i vecchi Kong (gruppo olandese molto valido che vi consiglio). La sezione ritmica ovviamente non può che fare numeri di alta scuola, il basso distorto segue alla perfezione una batteria particolare che predilige l'uso di doppia cassa e tom creando un qualcosa di tribale, facendomi venire il sospetto che il caro uomo dietro le pelli si fumi piume di struzzo usando una zanna di elefante. La produzione è ottima, l'amalgama degli strumenti non poteva essere fatto meglio e l'effetto imponente delle chitarre viene aiutato dai superlativi suoni della batteria mentre uno dei bassi più potenti che ho ascoltato ultimamente ci colpisce direttamente sotto la cintura, facendoci sobbalzare ad ogni colpo.

Superlativo, che è Lativo dopo che entra in una cabina del telefono mentre una giovane ed avvenente ragazza è in pericolo.

Iron balls of Steel dei Loincloth non è certo un disco facile. Personalmente mi ha subito preso ed è da un po' tra i miei ascolti preferiti, ma non metto in dubbio il fatto che ad alcuni potrebbe far storcere parecchio il naso. Essendo un amante dei suoni potenti non ho potuto fare a meno di adorare il prodotto, apprezzando la coraggiosa scelta del disco strumentale anche se probabilmente tale decisione stilistica potrebbe risultare alquanto ostica e forse noiosa all'ascoltatore che si aspetta un po' più di estro e versatilità.
Il sottoscritto consiglia comunque l'ascolto di uno dei migliori dischi strumentali di quest'anno o se non altro uno dei più arditi e temerari.

Voto:

9 più delle piume di struzzo ed una zanna di elefante

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