mercoledì 9 maggio 2012

NON E' LA BAND DI MORANDI!

Coprofago - Unorthodox Creative Criteria

http://www.myspace.com/coprofago 

Sarò breve, conciso e circonciso (ouch!): ne ho parlato nella recensione degli Anomalous e francamente non mi sembra giusto tenerli fuori, specialmente perchè questo disco spacca il culo agli elefanti. Adesso, se lo tirate addosso ad un elefante non penso che otterrete un gran risultato, ma diciamo che il suono scaturito dalle note malate tra l'industrial, il thrash e la fusion di questo CD potrebbe tranquillamente scatenare una mandria di pachidermi e farla correre all'impazzata verso un tranquillo accampamento di turisti. Il risultato più che godereccio sarebbero ossa frantumate sotto le gigantesche zampe e corpi martoriati dalle rovine dei bungalow. Le iene ringraziano. Lasciando perdere queste disavventure da Safari, come posso non recensire questo disco? Uno di quelli passati un po' in disparte, quatti quatti nell'ombra, uno di quelli che alle feste se ne sta sul divano da solo, ma che proprio uno sfigato non è. E' uno che la sa lunga, gli piacerebbe poter entrare nella comitiva, ma proprio le ragazze non se lo cagano. Tra il non troppo dolce ed il sofisticato, viene notato solo da pochi e poche. E va bene, il nome non lo aiuta di certo. Coprofago. Mi ricordo quando li ascoltavo i miei simpatici coinquilini chiedevano sempre con un sorrisetto beffardo "Coprofago? Ma è il gruppo di Morandi?". Porco Zeus! No! Per carità! I signori qui sono stati tra i primi a legare ritmiche death metal con quelle moderne dei plurinominati Meshuggah. "Neutralized" e "Constriction" sono chiarissimi esempi, dal blast beat agli accordi fusion, per poi seguire al delirio ritmico. Tra le influenze evidenti oltre agli ormai stafamosi svedesi, i Coprofago chiamano in causa anche i cari Cynic di Focus. Le due tracce che lanciano il disco, "Crippled Tracker" e "The Inborn Mechanics" sono un assoluta martellata in faccia, con ritmiche scomposte e suoni cibernetici che fanno da coro ad una voce dal tono sopra la media e di ottima fattura, da menzionare i break melodici della seconda, davvero di pregevole fattura ed esecuzione. La cosa che più si apprezza del disco è che la chitarra ritmica non ci rincoglionisca più di tanto, anzi si tiene comunque su un buon groove. Presentissimi gli assoli, di levatura tecnica media, ma che comunque mi sono sempre stati simpatici perchè questo tizio qui suona la fusion in modo parecchio orecchiabile, mischiandola con suoni sperimentali alla Frank Gambale (non così elaborati però eh...). L'elemento del gruppo che risalta di più è il bassista, assolutamente Maloniano e dotato di un gran tocco, capace sia di aumentare la potenza dei riffoni più malvagi sia di seguire con melodie jazzate le parti più fusion del disco, come "Isolated Through Multiplicity". Tocco di classe sono anche le tastiere che danno quell'atmosfera cibernetica in più che non guasta mai. Il disco chiude sull'ottima strumentale "Motion" e sulla migliore traccia che questi cileni hanno registrato: "Wavelenght". Dagli assoli fusion iniziali che si spezzano su chitarre aucustiche per poi seguire su degli ottimi riff che seppur essendo delle smazzate, rimangono in testa e creano un bel groove misto a delle melodie spaziali sulle quali è difficile non ritornare. L'unico difetto di questo disco è una traccia: "Hostile Silent Raptures", dove il riff principale è troppo simile a quello di "The Inborn Mechanics", risultando in un già sentito che poteva essere evitato. Non guasta certo l'ascolto, ma non è mai bello sentire un riff ripetuto su più di una traccia sullo stesso disco. Peccato.
Adesso, io lo so che questo post si beccherà un sacco di visite perchè la gente cercherà "Morandi Coprofago" su Google, ma vabbè spero che qualche metallaro avventuroso valuti l'idea di ascoltare Unorthodox Creative Criteria. Questo è probabilmente un classico nascosto, un piccolo gioiellino ed anche epitaffio della band che sfortunatamente dopo non ha più prodotto niente.Dategli un ascolto e buon appetito!

Voto:

9 più una mandria di elefanti

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