Cilice - Deranged Headtrip
http://www.myspace.com/cilicemusic
Ripreso da un'influenza preistorica contratta la settimana scorsa (dovuta sicuramente anche all'ascolto dei due Road Salt Vaffanculo), da una ginocchiata sul naso calcettistica e dal terremoto emiliano che ha terrorizzato la popolazione eccomi qui di nuovo a scrivere per questo infettoso blog con affianco un caffè a dir poco imbevibile, roba da chiamare la protezione civile del caffè (esiste?) per farmi prendere a ceffoni sulla nuca. E cosa sono tornato a fare? Bè a recensire Deranged Headtrip degli SCONOSCIUTI Cilice. Lo sapete che adoro recensire i gruppi che si adombrano sotto la superfice del globo, riempiendo quei pochi angoli oscuri come le belve del Modello di Pickman di Lovecraftiana memoria, gente a cui non piace emergere perchè altrimenti farebbe musica molto meno studiata e ci lancerebbe addosso cose molto più semplici. Questi poveri ragazzi veramente se li cagano in pochi anche perchè hanno realizzato solo questo disco. Olandesi e praticamente adombrati dai loro connazionali Textures, con i quali condividono il cantante. A mio modesto parere i Cilice sono assolutamente più bravi, inventivi e capaci, il loro genere si basa sempre sulle martellate Meshugghiane (quante volte l'avro scritto ultimamente? Gesùggah!) miste a delle idee più melodiche, ma a differenza dei "meno cattivi" Textures, i Cilice ci sparano dentro campionamenti industrial e trovate schizofreniche geniali che arricchiscono (ma che razza di parola ho scritto? Oh mio Dioshuggah!) le tracce. Parto subito con la mia preferita, "Malice", dotata di un riff assolutamente spezza ossa, uno dei più coinvolgenti che io abbia mai sentito, veramente un groove notevole che viene tenuto per tutto il pezzo, dove il cantante si sbizzarrisce tra vocalizzi in pulito di ottima fattura e rochi interventi berciati in maniera più aggressiva. La voce è di ottima fattura ed anche se mi secca un po' ammetterlo dato che li ho appena demoliti, sulle parti pulite ricorda molto il vecchio Gildenlow, mentre sullo scream più che emulare il freddo Kidman questo ragassuolo pensa bene di variare per bene salendo e scendendo di tono e stile, la corta traccia di chiusura "Psychotic Mindwarp" ne è la prova. Un misto di voci narrate, pulite, risate malefiche e attacchi aggressivi davvero notevoli, aggiungete poi un lavoro di chitarra e sezione ritmica coi fiocchi e vi trovate davanti un'altra traccia mostruosa. Sicuramente questo è uno dei cantanti migliori della scena che non ho ancora potuto sentire al lavoro con i Textures nel loro Dualism, ma che non mancherò di fare appena possibile. Andiamo avanti, "God of Lies" riassume un po' lo spirito del gruppo, mazzate soniche miste a parti più fruibili, ma senza scadere nel banale. Si arriva al ritornello del pezzo dopo una notevole cavalcatona cibernetica e ci viene proposto con un cantato pulito di grande personalità e carattere. In "Left Hemisphere" lo scream è quasi totalmente inesistente, tranne che nell'intro del pezzo dove si mischia con il pulito e poi lo lascia praticamente da solo. Il cantante qui è assolutamente protagonista, tra doppie voci e delle linee vocali assolutamente fuori di cervello che riescono a stare sulle ritmiche furibonde del gruppo. Un pezzo da manuale seguito dal fratellone "Right Hempisphere" che ci spacca il naso (no per carità, ne ho già prese abbastanza!) con un riff bestiale e che ci fa scordare tutta la bella melodia della traccia precedente con un doppio pedale che segue la chitarra di rara potenza. Veniamo lasciati un po' in pace solo nel ritornello, dove di nuovo l'ottimo cantante ci propone il suo talento. Senza darci tregua, i Cilice tornano a darci pagaiate sulle orecchie con "Mental Breakdown", la traccia più schizofrenica del disco, che è davvero difficile da descrivere se non come uno Spastic Ink incontrano i Meshuggah e dopo aver fatto un po' di petting decidono di farla finita lì, perchè sono ragazzi seri. In un tripudio di riff, stop and go e ritmi thrash, vocine in scream e pulite, cori quasi angelici e quant'altro questa traccia è sicuramente la più incredibile e creativa del disco dove in qualche modo i Cilice riescono anche a tenere un certo filo conduttore, riprendendo saggiamente alcuni giri di chitarra. C'è poi la curiosissima "Drone" il pezzo più industrial del lotto che rompe le righe della furia scatenata dalle altre tracce e ci pone su stati musicali più placati (si fa per dire) con chitarre strane e una doppia cassa effettata che si interrompono poi su un'intermezzo di violini. Ottimo momento di pausa tra una parte del disco e l'altra ed un'ottima traccia di per se, davvero ben fatta.
Senza girarci troppo intorno, questo disco è uno dei miei preferiti in assoluto, sono anni che lo ascolto e ogni volta mi piace dalla prima all'ultima nota. Aggiungiamoci anche una produzione davvero incredibile per un prodotto underground allora siamo messi bene, faccio davvero un'inchino da gentiluomo ai Cilice che hanno saputo tirare fuori un discone assurdo che consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere. Il mio unico rammarico e che sti poveri ragazzi in pochi se li sono pensati, mentre invece andavano promossi e portati avanti perchè veramente talentuosi come pochi. Purtroppo si sa che in questo mondo spesso il talento non viene premiato e la gente si scoccia di provare ad ascoltare qualcosa che non sia un minimo pubblicizzato, l'insicurezza di avventurarsi in qualcosa di innocuo come un'ascolto di una canzone, la vista di un film, la lettura di un libro o anche più banale esperienza videoludica è una roba che non mi sono mai spiegato. La gente ha paura di tutto, persino di premere play a meno che qualcuno non gli dica di farlo, da qui mi viene in mente una cosa: la critica non serve a niente se non a rassicurare. Il critico è fondamentalmente un idiota qualsiasi come me che può mettere su un blog pulcioso e brutto come questo e sparare a zero su quello che vuole. Questo aiuta le piccole pecorelle smarrite a scegliere cosa ascoltare/guardare/comprare, perchè la maggior parte delle persone ha paura di qualcosa di nuovo che potrebbe piacergli o non piacergli. Il metallarozzo comune magari s'ascolta sti Cilice e dice - Cazzo se spaccano - poi va dagli amici e gli fa - Oh ragazzi ascoltate sta roba che spacca! - e questi altri magari gli sventolano davanti quella cacata di Koloss e gli dicono - Cazzo dici oh! Questi non li conosce nessuno! Ascoltati il nuovo dei Meshuggah che ha preso voti altissimi ovunque! -. Questo spinge il ragazzo a leggersi tutte le megarecensioni fatte a quella mediocrità musicale ed a convincersi che davvero Koloss è un gran disco, un lavoro sperimentale mai ascoltato prima e che i Meshuggah siano una band inarrivabile, quando invece sono ormai un gruppo di vecchi scorreggioni incapaci.
E via così, la critica ti dice: - tranquillo, ascolta pure questo CD/vai pure a vedere questo film/leggi questo libro perchè è bello te lo dico già io così che tu non debba neanche sforzarti di pensare e di tirare le tue conclusioni, in più se lo dico io critico tu puoi sempre coprirti col mio punto di vista di fronte agli altri-.
La critica è per gli insicuri. Cosa faccio io in questo blog? Fondamentalmente niente di rilevante per il genere umano, tento di promuovere la musica che mi piace e di stendere quella che meriterebbe di essere stesa, ma tanto la maggior parte delle visite viene fatta da gente che cerca robe come "Arisa tette" (ragazzi che cattivo gusto) o "Denti storti" o ovviamente il più quotato "Morandi Coprofago" quindi non mi preoccupo di essere preso troppo sul serio e continuo a scrivere liberamente.
Allora a che serve questa recensione? Ad un cazzo, ma poco m'importa perchè sto Deranged Headtrip dei Cilice comunque spacca il culo e ve lo volevo semplicemente dire.
Voto:
10 ed in culo anche la critica
Nessun commento:
Posta un commento