martedì 14 febbraio 2012

VALENTINAMI!

Malevolent Creation - Retribution 

http://www.myspace.com/malevolentcreation

Si, oh si! Siiii! Valentinami!

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Bè? Dov'è finita la vostra passione?

Oggi è San Valentino ragazzi! Strappatevi i cuori pulsanti e dateli in pasto a chi amate!

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Ma come? Nessuno è contento? Eddai! E' la festa degli innamorati! Oggi è il giorno delle classiche frasi tipo "quando si è innamorati è sempre festa" oppure il cinofilo "io amo il mio cane, quindi oggi festeggio anche io" o magari il timido metallaro "io non amo nessuno, andate tutti a fare nel culo" ed anche frasi da pornostar come "che festa del cazzo" o del simpaticone "ehi, ma io mica mi chiamo Valentino, che cazzo mi frega?". Opinioni discordanti, opinioni dure, opinioni dolci. Dolci quasi come i cioccolatini degli Slayer. Non li avete visti? Mamma mia se siete persone aride ragazzi, suvvia! L'amore è una bella cosa, lo sanno anche quei truzzoni degli Slayer, tanto che hanno addirittura messo in vendita i loro dolcetti di San Valentino solo che ovviamente al posto di frasi come "Ti amo" o "Sei la mia vita" troverete "Ti odio" e "Muori". Un pensiero gentile per tutti quanti gli innamorati metallari, per chi vuole augurare una dolce e simpatica putrefazione al proprio partner o per chi vuole solo fargli venire delle belle carie. Adorabili. Mi immagino due metallarini innamorati che mentre ascoltano Necrophobic, si imboccano teneramente i dolcini del loro gruppo preferito, augurandosi a vicenda le peggiori sciagure e malattie debellate. Filosofico, dopotutto c'è chi dice che odio e amore sono le due facce della stessa moneta, come vita e morte. Che gli Slayer volessero far capire proprio questo? Che non bisogna per forza amare per festeggiare San Valentino? Che la festa degli innamorati potrebbe anche essere quella dell'odio? Magari King, Araya, Hanneman e Lombardo in realtà sono dei veri teneroni e  magari le loro compagne li chiamano "orsacchiottini", "tenerucci", "ciccini" mentre loro fanno finta di tenere su l'immagine da duri facendosi piovere
Guardate che confezione pratica...
addosso litri di sangue durante i loro concerti. Le loro ragazze li osservano con occhi a forma di cuore mentre suonano Raining Blood dicendosi tra di loro "guarda il mio cucciolottone com'è carino con quella pelata e la barbetta!" riferendosi a King oppure "che bella voce ha il mio chihuahuaotto" mentre Araya canta Altar of Sacrifice e sotto di lui i fan partono in uno sfrenato pogo che non fa prigionieri , come non faranno prigionieri i dentisti il giorno dopo (so che ogni dentista ha in realtà un santino di Tom Araya nascosto nello studio). Finito il concerto, i cari ragazzi si ricongiungeranno con le loro dolci metà e dato che sono gente della vecchia scuola, faranno trovare una cenetta a lume di candela preparata prima del concerto.
Che bravi ragazzi. Gente di un tempo così non se ne trova più. Sono quei gruppi vecchia scuola che avevano davvero un cuore che batteva con passione. Batteva per i genocidi, le decapitazioni di massa e la rottura gratuita di schiene e costole con mazze ferrate. C'era una certa passione nel creare l'aggressione sonora che si è un po' persa negli anni, persa in serie di sperimentazioni tecniche di ogni genere, in quegli orribili suoni da tastiera 8-bit che si sentono in alcuni gruppi di adesso, in quelle urlette da emo-fighino violentato nel bagno della scuola, persa in produzioni di basso livello digitale, in gruppi che vanno e vengono, esaltati dalla scena e poi subito dimenticati. Purtroppo delle nuove leve ben poche riescono a convincere ed i vecchietti che cercano di fare roba nuova, non fanno altro che riprodurre in modo peggiore alcuni loro vecchi successi. Forse si è in un periodo di transizione, ma quello che vedo io è che spesso i "giovani fenomeni" del metal vengono divorati subito da altre sensazioni nuove, nuovi suoni e nuove idee. Colpa dei media alla costante ricerca della novità? Colpa dei fan mercenari che subito spezzano le gambe ai gruppi dopo un singolo passo falso ad inizio carriera? Colpa dell'incessante progressione tecnologica e delle nuove tecniche strumentali che si stanno applicando? Quale sarà il prossimo gruppo metal per le masse che riuscirà a mettere d'accordo il metallaro "hardcore fuckin' underground guttural engorging painful evisceration" e quello "casual just 'cause my friends listen to this shit"? Chi lo sa, io so solo che a proposito di vecchia scuola e di odio/amore ripropongo qui un grande classico della scena floridiana: Retribution dei Malevolent Creation.
Vissuti un po' all'ombra di altri gruppi death del periodo e inciampati più volte in dischi non proprio indimenticabili, i Malevolent Creation sono stati uno dei pochi gruppi floridiani a non sperimentare un qualche tipo di sound. Non avevano la cadenza ritmica e la voce licantropica degli Obituary, non avevano le sperimentazioni fusion dei Cynic e degli Atheist, ne le discordanti follie dei Morbid Angel o l'attitudine prog dei Death. Niente di tutto questo, i Malevolent Creation avevano gli strumenti ed un sacco di voglia di fare male. Retribution è pura violenza incarnata che su molti punti ricorda il quartetto dai cioccolatini tenerosi. Adesso lasciate perdere che il loro chitarrista si sia inventato di aver sventato una rapina a mano armata, lasciate stare che Stillborn è uno schifo mai sentito (uno dei pochi dischi che mi vergogno di avere, forse anche più di Somewhere out in Space dei Gamma Ray) e non storcete il naso se questo gruppo non ha sperimentato più di quanto potrebbe sperimentare un piccione mentre caga, dovete ascoltare Retribution perchè è un disco mostruoso. Puro death metal senza compromessi, tracce come Systematic Execution e Slaughter of Innocence vi faranno spargere forfora per tutta la stanza mentre agitate i lunghi capelli con i loro riffoni fatti da picking in tremolo e da accordi da martellate in faccia. Fatevi una bella dose di Coronation of our Domain, un pezzo fatto con una cadenza a dir poco perfetta, dove il cantante domina alternando in maniera ottima vari stili di schiamazzi disturbanti, vietati nella maggior parte dei cortili interni delle abitazioni, degno di nota quello alla fine del pezzo ispirato dal poveraccio che si vede arrivare il pagamento del canone Rai a casa. The Coldest Survive ha un che di Cannibal Corpse ed è una tritata gratuita di dita umane con stop and go precisi ed efficaci che si snodano in un pezzo varissimo e che riesce, nonostante i vari cambi di tempo, a tenere un grandissimo groove. Non vi aspettate di trovare chitarrine aucustiche o intermezzi rilassanti, questo disco è una mazzata dall'inizio alla fine, pura vecchia scuola death senza alcun compromesso e vi posso assicurare che non c'è una singola traccia che non sia un fantastico tripudio di cartilagine dilaniata. Oltre ai riff di chitarra che ho già menzionato prima, la sezione ritmica si attesta su livelli alti, la batteria ed il basso sono in simbiosi e sicuramente sono stati responsabili di parecchi torcicolli per quanto riescono a creare un groove infallibile. Nota di gran merito va alla voce rasposa quanto la lingua di un gatto che tra un ruggito e l'altro esprime tutto il suo dissenso verso la vita umana con urla di raro odio, raggiungendo anche picchi di follia vocale abbastanza alti e ricorrendo ogni tanto alla doppia voce tanto cara al prof. Benton. A tutto questo ben del diavolo aggiungeteci anche la produzione curata da Scott Burns, uno dei migliori produttori di dischi death metal della storia, uno dei pochi capace di far sentire tutti gli strumenti nelle sue produzioni e di dare alle chitarre ritmiche quel suono corposo sugli accordi e quello da  motosega in fiamme sulle note singole. Autore di un suono che ormai nessuno riesce più a riprodurre è un vero peccato che adesso il caro Burns si sia dato alla programmazione informatica, perchè ci sarebbe davvero bisogno di lui in un mondo di dischi death mixati senza i pollici opponibili.
Avete presente il post di prima? Quello sui Behemoth? Bè non voglio girare il coltello nelle loro ferite già marce, ma per rifarsi di uno scempio come The Apostasy bisogna assolutamente ascoltare un disco come Retribution. A maggior ragione se pensate che i Behemoth siano dei grandi autori del death metal, ascoltate e riascoltate Retribution perchè vi farà subito cambiare idea su come va suonato questo genere. Retribution è praticamente un compedio sul death metal puro, un lavoro che metterei alla pari con Reign in Blood degli Slayer per quanto riguarda carica violenta e perfezione. Mai un momento noioso, mai un cedimento, i Malevolent Creation ci hanno servito un capolavoro del death metal, che purtroppo è stato poi sotterrato dalla stessa band da una serie di dischi davvero poco soddisfacenti e che nonostante i vari tentativi di replicarsi, non sono mai riusciti a riottenere lo stesso risultato di Retribution. Forse in quel momento della loro carriera sono stati ispirati da tanta di quella violenza incarnata dal riuscire a tirare fuori nove tracce al fulmicotone (che non è un maglione elettrizzante) o forse era solo San Valentino, i Malevolent Creation non avevano nessuno che li amasse ed erano un po' seccati da tutte le coppiette sbaciucchiose che vedevano sulle calde spiagge della Florida e quindi hanno deciso di riversare tutta la frustazione sui loro strumenti. Fatto sta che innamorati o meno vi consiglio di ascoltare assolutamente il loro Retribution, un classico del suo genere. Potete anche farlo mentre vi mangiate i cioccolatini degli Slayer, non è che ci sia scritto da qualche parte che non potete ascoltare altri gruppi mentre lo fate, ma non ditelo a Tom Araya o a Kerry King, se no si offendono e non suonano più.

Voto:

10 più un buon San Valentino.

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