giovedì 16 febbraio 2012

TUBO MELODICO

Deftones - Diamond Eyes



http://www.myspace.com/deftones

Inesorabile ed incontrollabile, tsunami di ignoranza e di note cattive, ecco il festival di Sanremo che come ogni anno arriva armato di fucile a pompa caricato di melodie insulse, spalanca a calci le porte delle povere menti italiane (o forse le trova già belle aperte) e spara su tutti i neuroni possibili, colpendo con pietanze defecate fresche ed ambiziosi stacchi di gambe.
Non che io pretenda che Sanremo proponga della musica migliore o che sia uno spettacolo più decoroso, magari condotto da persone normali e non da mezze pornostar e da coprofagi. Dopotutto siamo sulla terra, un pianeta dove gli eventi per il grande pubblico ormai devono essere un po' trash, giusto per accontentare la buona fetta di spettatori interessati più ad un bello stacco di Belen che alla musica. Eddai c'è internet ormai! Pensate che io i vestitini vistosi di Belen li ho visti su Google e le canzoni presentate finora le ho sentite su YouTube, mozzando il mio mignolo d'ascolto da vero Yakuza cibernetico.

Però intanto, mignolo o indice non bastano a fermare il momento musicale più amato dagli italiani, dove addirittura quei bei barbettosi intellettualoidi dei Marlene Kuntz si sono fatti trascinare, alla faccia dell'Alternative Rock. Non che quei tizi mi siano mai piaciuti, la loro musica mi fa venire voglia di bermi un buon tè alla cicuta ed il pezzo presentato ha quelle trombette dietro che sono di un ridicolo imbarazzante. Spero che i Marleni non le abbiano incluse nella versione in studio, ma più importante: non si vergognano un po' a partecipare ad un evento presentato da Gianni Morandi? Migliore figura avrebbero fatto a starsene lontani da quel palco di ovvietà e falsi miti, che da anni non fa che disonorare la loro tanto cara musica alternativa.
Indovinate dov'e la mano destra...

Alternative rock... Vabbè. Fa figo fare gli alternativi.

Alternativo è bello, alternative è CIOVINE! Peccato che i Kuntz ormai proprio giovanissimi non lo siano più, però vabbè ribadisco: togliete quelle cazzo di trombettine dalle versione in studio! Sono aberranti!


Certo, non mi posso lamentare dei Kuntz se poi ci sono i duetti tra la Bertè e Gigi D'alessio. A dir poco devastanti, neanche i Lacuna Coil fanno così pena nella doppia voce, ed è tutto dire! O vogliamo parlare della voce semi-nasale della Zilli? La ritengo una ragazza stupenda, ma mi chiedo il perchè della sua voce. Voglio dire, che gusto c'è a cantare come un ornitorinco con tanto di pezzo di legno incastrato tra le narici? Fa così tanto figo? Io piuttosto che sentire una roba del genere preferirei arrampicarmi su un cactus come un tale di El Paso, amico di Steve McQueen.
Devo dire che il pezzo migliore che ho sentito è stato "La Notte" di Arisa. Cantato molto bene, con una bella melodia di pianoforte ed una chitarra solista abbastanza piacevole che forse però dovrebbe zittirsi quando riparte il ritornello finale (assolo + voce = NO). Un pezzo senza troppe orchestratozzazioni invadenti con un crescendo vocale fatto molto bene. Almeno una canzone decente in mezzo al palco più amato dai cocainomani, con una prestazione vocale che si attiene su ottimi livelli e sopratutto sincera, che rifiuta tutti sti stili nasali, rochi, falsi falsetti emotivi e si propone così com'è, niente roba alternative da intellettualoide disperato dei Marlene Kuntz, solo voce ed una
Uno dei miglori pezzi presentati a Sanremo.
giusta linea melodica dietro. Bel testo solido tra l'altro, personale e sentito. Molto brava Arisa devo dire che mi ha sorpreso, specialmente perchè è riuscita a cantare così bene dopo essere stata presentata da un'intelletuale mancata come la Canalis , alla quale la troppa materia grigia le sta risucchiando la faccia.

Dopo aver ascoltato una volta il pezzo dei Kuntz, l'inizio del duetto Bertalessio, la strofa della Zilli e quattro volte Arisa, ormai attaccato al tubo melodico ed avendo ieri ascoltato gli Immolation ed i Mitochondrion mentre percorrevo la città tra colloqui e seminando Curriculum, sono finito con l'ascoltarmi l'ultimo disco dei Deftones: Diamond Eyes.



Ecco, un paio di pezzi di questo lavoro potrebbero tranquillamente essere cantati a Sanremo. Non offendetevi fan dei Deftones, non li sto mettendo alla pari dei Kuntz o della Zilli, sto dicendo che canzoni come Sextape mi hanno suscitato delle buone emozioni, proprio come il pezzo di Arisa. Insomma, prendete una traccia come Sextape. E' un pezzo melodico, senza chitarre troppo aggressive, che parte col cantato fatto su un arpeggio efficace e che poi finisce con un crescendo sul ritornello, con un assolino di chitarra che lo segue. Una composizione d'effetto che mi è molto piaciuta e che secondo me è l'episodio migliore di Diamond Eyes.
Cadi vestito, cadi, cadi, cadi!
Mi ricordo che quando ero un ragazzetto, questi tizi fecero scalpore con la loro Change, un pezzo di una noia mortale che non mi è mai davvero piaciuto. In effetti, devo dire che non sono mai riuscito ad apprezzare un loro intero disco e quando ho ascoltato questo Diamond Eyes sono rimasto alquanto sorpreso.
Il lavoro di chitarra è ottimo, si passa da riff meshugghiani ad aperture melodiche nei ritornelli ed a giri più aperti nelle tracce più lente, riuscendo a variare molto lo stile senza stancare o strafare. Buona anche la scelta dei suoni, sia per il distorto, sia che per il pulito. Il gruppo ci martella con un buon muro di suono, che si poggia sempre sui mid-tempo cari alla band ed al loro stile,  passando con gran leggerezza a parti melodiche orecchiabili e d'effetto. I Deftones poi, non hanno mai avuto paura di sperimentare e di essere Alternative (e in culo anche i Kuntz...) nella ottima You've seen the Butcher, dove il bridge è quasi un momento psichedelico e le tastiere di sottofondo riescono a non stridere con il muro sonoro creato dalle chitarre. Rocket Skies invece è un po' la mazzata del disco, ma che riesce comunque ad inserirsi nel cervello ed a rimanerci per un po', costringendoci a tornare all'ascolto della sua strofa melodica ed al ritornello massacrante più e più volte. Lavoro davvero buono anche sul finale del disco, con la già menzionata Sextape ed altre due tracce molto melodiche come 976-Evil e Risk.
Tu non me le fai toccare, quindi provo con lei.
Devo dire che il punto di forza di questo disco è l'unione tra suoni aggressivi e melodia, fatto in modo molto intelligente, maturo e personale, portato in alto anche dalla voce di Moreno, che sebbene quando faccia scream sembri una tenera scimmietta appena nata a confronto di certi mostri che girano nell'underground più abietto, nel pulito riesce a trasportare riuscendo ad utilizzare anche alcuni effetti in modo molto soddisfacente. Non è uno dei migliori cantanti che abbia mai sentito, in passato la sua voce proprio non la sopportavo, specialemente quando si avventurava nel rap, ma devo ammettere che in questo Diamond Eyes il cantante cinoibericano è riuscito a sorprendermi, riuscendo a piazzare le sue linee vocali in modo saggio e studiato.
Purtroppo, sebbene il disco mi abbia convinto, il mio gusto personale non riesce a combattere contro l'immagine da "ragazzotto delle superiori con problemi esistenziali" che i Deftones mi fanno venire in mente. Secondo me a questo gruppo gli sono sempre mancate un po' di ossa dure, è vero che fanno una musica melodica, ma mi danno sempre quella sensazione da fragilino poverino, che non riesco proprio a sopportare. Mi azzarderei a dire che in questo disco siano anche un po' troppo emotivi e che forse una traccia come la vecchia Elite avrebbe potuto funzionare. Francamente i pezzi un po' più "arrabbiati", a parte Rocket Skies, non mi hanno molto convinto, la sezione ritmica proprio non riesce a dare quella marcia in più quando si tratta di colpire forte, rimanendo un po' anonima dietro le chitarre e non staccandosi mai dai soliti ritmi in mid-tempo tanto cari al nu-metal. Anche Beauty School non mi è piaciuta, a parte che sembra un pezzo dei sempre meno convincenti Katatonia, questa traccia purtroppo è un po' un passo indietro rispetto all'evoluzione del gruppo, diventando noiosa con delle chitarre scontate e soporifere ed una sperimentazione forzata che non riesce a tenere il livello di You've seen the Butcher.
Nel complesso questo Diamond Eyes è un buon lavoro, sicuramente uno dei migliori dischi di metal melodico degli ultimi anni, molto piacevole e curato. I Deftones hanno dimostrato di sapersi evolvere, cambiando lo stile delle chitarre ed adattandolo al gusto moderno, lasciandosi alle spalle gli stacchetti rap che non sapevano assolutamente fare e cercando uno stile più personale e maturo. Diamond Eyes è un disco immediato, fatto di ritornelli fruibili e da ritmi pacati, è un disco da ascoltare quando si ci vuole un po' staccare dalle mostrosità sonore più estreme o se si vuole semplicemente canticchiare una buona melodia metallosa. Ovviamente i puristi disdegneranno questo prodotto con tutte le loro forze, dicendo che è nu-metal e sparando altre cazzate da Heavy God of Metal, ma quella è gente con la testa più chiusa dei fan di Sanremo percui non mi preoccuperei troppo di lasciare il loro ottuso parere da parte ed ascoltare in tutta tranquillità le melodie dei Deftones ed Arisa, mentre si guarda sbavazzanti lo spacco canyonesco della Belen.

Voto:

Un 7 con un ,5 alternativo.

Nessun commento:

Posta un commento