martedì 27 marzo 2012

KO-LOSS

Meshuggah - Koloss


http://www.myspace.com/meshuggah

Djingdjengdighidendighidenjijengjeng! Djeng djeng! DJENG DJU DJENG!

No?

Ah no... Questi sono i Meshuggah, non quei gruppettoidi che girano ultimamente. Però vabbè, sono stat loro che hanno dato vita a questo sotto-sotto genere che non è un genere e neanche una corrente, ne una scuola di pensiero e ne una cultura... Insomma non è un cazzo. Però vabbè, mettiamola così, i Meshuggah hanno cambiato un po' il modo di suonare il metal. E' raro trovare una band di metal tecnico che non usi qualche intermezzo ritmico nel loro stile, sia nell'underground che nel mainstream, questi signori svedesi hanno praticamente stravolto alcune concezioni ritmiche della musica moderna. Mi ricordo quando ascoltai "Future Breed Machine" per la prima volta, fui completamente sconvolto dalla furia e dall'atmosfera creata da quel pezzo. Tutto Destroy Erase Improve mi sembrava una gigantesca massa aliena creata durante una delle notti più insonni di Giger e messa in musica. L'unico gruppo in grado di ricreare delle architetture aliene perse in spazi neri, tubi intrecciati tra di loro in vorticosi grattaceli bio-organici, dove ogni tanto l'ombra di qualche essere umano si muoveva per essere avvolta tra i meccanismi spietati della Città-Macchina.  Per non parlare di Chaosphere. Un autentico chestbuster che dopo un ottimo pranzo, ti spacca la cassa toracica e se ne va libero libero sguazzando sul tuo tavolo lasciandovi morente ed in preda allo shock, mentre l'ultima cosa che pensate è "me l'avevano detto di non prendere il pollo...". Robe pazzi malati. Era un'epoca d'oro per il metal, c'erano un bel po' di gruppi che adesso hanno fatto una brutta fine, ma che all'epoca proponevano musica innovativa ed inventiva. Sono quei gruppi che adesso stanno in piedi grazie alla stampa che gli regge il gioco e grazie ai pochi fan dai cervelli troppo impegnati a diventare bravi a Call of Duty 8 Modem Brainfire per rendersi conto che tra i loro ascolti c'è parecchia merda. Ma vabbè, questi sono dettagli. La cosa importante di oggi, oltre al fatto che in questo momento ho fame e che tra poco mangerò un ottimo yogurt ai cereali che non mi sfamerà, ma perlomeno mi darà la croccante sensazione di falsa natura mista a latte avariato...

Cosa dicevo?

Ah si... La cosa importante di oggi è capire che fine hanno fatto i Meshuggah. Sapete una cosa? Mi stanno sul cazzo. Si. Per quanto li abbia adorati in passato al punto da usare una sette corde per un bel po' di tempo, li porto sulle palle. Ma non lo dico così ad cazzum, lo dico perchè una volta li vidi dal vivo e... Madonna quanto cacchio se la tirarono! Jens Kidman voleva a tutti i costi che il pubblico li osannasse e prima di iniziare a suonare i cari imbecilli aspettavano sempre che noi stronzi giù dal palco gridassimo il loro nome. Ma vaffanculo! Gruppi molto migliori di loro come gli Orphaned Land e gli Entombed suonarono senza rompere il cazzo, voglio dire... Sei sul palco per fare musica non per spararti una sega mentre una cinquantina di ragazzetti gridano ad alta voce il nome del tuo gruppo. Certo quando partì "Future Breed Machine" mi persi nel pogo più selvaggio, svegliandomi con lividazzi assurdi il giorno dopo, ma ero giovine ed anche io non resistetti alla carica da xenomorfo omicida di quel pezzo dal vivo. Ciò non toglie che i Meshonanisti passarono più tempo a tirarsela che a suonare e me ne andai dal concerto davvero con l'amaro in bocca. Le mie aspettative musicali furono appagate, ma quelle umane ben poco. Prima pensavo ingenuamente che un buon musicista deve anche essere una buona persona, questo soprattutto nel metal, un genere dove è difficile sfondare, un genere con il quale si parte a suonare nelle cantine più sperdute dell'entroterra del proprio paese e che necessariamente ti fa stringere rapporti con le persone. Invece questi pezzi di cretini se la tiravano così tanto che un altro po' e si sarebbe verificato il primo caso di lifting spontaneo collettivo.
Comunque a parte le mie antipatie per la band che comunque mi hanno portato all'ascolto di Nothing (che apprezzo) e di Catch 33 (che non apprezzo), devo dire che i Meshuggah si sono evoluti ben poco. Insomma, ormai sono superati. Obzen per quanto venga considerato da alcuni un capolavoro secondo me è uno dei dischi peggiori che abbiano mai fatto, un bel passo indietro se posso dire la mia. E' vero che Nothing e Catch 33 sono estremamente sperimentali e sadici nei confronti dell'ascoltatore, ma forse perfezionando un po' il songwriting i signorini qui potevano anche passare ad un altro livello. Invece con Obzen sono tornati indietro, ripetendosi all'infinito in strutture già sentite. Avrei detto quasi che avrebbero chiuso i battenti, ma invece ecco che dopo un po' spunta il loro nuovo xenofungoide: Koloss.

Non ci avevo neanche fatto caso, è stata una pura coincidenza imbattermi nel loro nuovo disco e dato che io non lavoro per nessuna rivista e questo è un blog indipendente, me ne sbatto altamente di trattare questo disco con le pinze e lo recensirò come un disco di un qualsiasi gruppo avviato. Ho visto che parecchie riviste specializzate hanno fatto il classico track-by-track di questo nuovo lavoro dei Meshuccini e sapete una cosa? Lo vojo fare pure io il figo! Che cazzo! Track-by-track sia:

1. Koloss

Vediamo un po', si parte subito con la title track. Lento incedere con ritmica rimbalzante e muro di suono, Kidman si sgola come al solito tentando di stare dietro alle chitarre e francamente questo pezzo sembra averlo già sentito in qualche altro loro disco. Passiamo avanti perchè non lo si regge proprio. Iniziamo male.

2. The Demon's Name is Surveilance

La seconda traccia è già un po' più apprezzabile, sembra quasi un pezzo dei vecchi tempi: doppio pedale al massimo e ritmica irregolare, batteria che batte lentamente sulla pedalata assassina, tenendo come sempre la poliritmia tanto cara alla band. Una bella pestata devo dire, l'unico problema è che TUTTO il pezzo è così. TUTTO. Il doppio pedale non si ferma MAI! Non capisco... E' voglia di sperimentare o semplicemente pigrizia compositiva? Dopo il primo minuto il pezzo perde il groove, anche il giro di chitarra dopo un paio di variazioni si ripete sempre e la voce di Kidman non fa altro che perdersi in sbraitate ben lungi dall'essere gradevoli. Mi sa che perdo le speranze e butto via il CD...

3. Do not Look Down

Lancio il CD dritto o ad effetto? Vediamo se riesco a centrare quel merdoso piccione fuori dalla finestra... Ma, ehi aspetta. Questa non è male! Do not look down, la terza traccia ha un gran cazzo di groove, intricato ed immediato allo stesso tempo, i Meshuggah qui ci fanno muovere ben bene la testa, persino Thorenthal si ricorda come fare un assolo decente e si produce in una bella spettinata come non la faceva da tempo. Anche il finale che porta con se echi di Straws Pulled at Random si fa apprezzare. Bella traccia, da pugni in faccia e calci sulle ginocchia. Dai dai che recuperano, dai che...

4. Behind the Sun

Oh no... E di nuovo una traccia da lumacone sotto la pioggia, con Behind the Sun si ritorna sul lentume morente e su Kidman che ormai non ha più idee, evidentemente s'è scocciato di cantare sta roba e quindi non fa altro che copiare ed incollare le proprie linee vocali anche su questa traccia. Ad un certo punto veniamo sorpresi da un doppio pedale che dovrebbe risollevare il pezzo, ma non fa altro che aiutarlo a sprofondare nella dimenticanza totale. Vado per la defenestrazione o per la decessazione di questo Koloss?

5. The Hurt that Finds you First

Ma... Cosa odono le mie orecchiotte da coniglio! Un pezzo veloce! The Hurt that Finds you first è una martellata thrash come non se ne sentivano da Contradictions Collapse. Bella cazzo, bella tirata fino alla fine, questo è decisamente un sound che speravo che i Meshuggah ritrovassero, sin da quando ho sentito l'opener di Obzen. Il pezzo si chiude con un'atmosfera di chitarra desolante, davvero efficace e riuscita.

6. Marrow

Uh! Ancora sorpresa! Sono sorpreso più di una bimba sorpresa che trova la nuova Barbie Supersorpesa nel Kinder Sorpresa! Marrow, la traccia seguente ha un gran riffone iniziale che si sviluppa in una molla folle subito dopo, un meccanismo bloccato da un qualche residuo di ruggine che ne provoca il malfunzionamento. Cambi ritmici e di tonalità sciolti e brutali fanno di Marrow una delle migliori tracce di Koloss anche a livello tecnico. Schiacciasassi, ottimo pezzo che fa ricordare il fantastico Chaosphere.

7. Break Those Bones Whose Sinews gave in Motion (ma vaff...)

L'episodio seguente, il quale titolo è decisamente troppo lungo, ha un buon riff in levare che si estende per tutto il pezzo, introdotto dalla consueta chitarra solista d'atmosfera. Anche questo pezzo ha il suo groove, cattivo al punto giusto, ma il suo problema è il solito: rimane lo stesso riff per quasi tutto il pezzo e dopo un po' scoccia. Passo indietro, cazzo questo disco sembra un Perdune durante la settimana santa! Passo avanti, passo indietro, quando cazzo si arriverà alla fine?
Rappresentazione grafica di Koloss

8. Swarm

Come dicevo, Swarm è un passo avanti. E bello grosso, quasi una novità per i Meshuggah. Le chitarre qui escono completamente fuori dai loro canoni, inventandosi delle conclusioni su note più alte del solito, creando un ritmo assurdo insieme al basso ed alla batteria che davvero colpisce. Bestiale, questa è la mia traccia preferita, un attacco sonoro in piena regola che farebbe quasi desiderare che l'intero disco si fosse tenuto su questi livelli. Le mie budella vengono invase da centinaia di larve aliene che purtroppo, loro malgrado, ci trovano dentro solo un uovo, un panino al tonno ed uno yogurt. Oggi mi sono tenuto leggero che ho lavorato. Mi spiace per loro. Comunque gran pezzo, niente da dire, sono sopreso del crescendo usato in alcune sue parti, una roba che i Meshuggah non usavano da tempo. E poi... Poi...

9. Demiurge

Di nuovo un passo indietro. Che palle! Ennesima traccia rimbalzosa che emula il movimento dei miei poveri testicoli quando l'ascolto, un'altra traccia dei Meshuggah già sentita e risentita, molto lontano dalla fantastica Swarm. E si torna indietro di almeno dieci anni con questa Demiurge che si salva forse solo nel finale con una conclusione scontata, ma più o meno efficace che purtroppo però non tira su il resto della traccia.

10. The Last Vigil

Si conclude con The Last Vigil, un pezzo aucustico senza arte ne parte che finisce dritto nel dimenticatoio e che non si attacca nemmeno bene con Demiurge. Scimmie che non sono altro!

Bè?

Visto?
Koloss sicuramente renderà felici parecchi andrologi.

Meglio di Track'n'Field, track-by-track neck crack silverback! Ecco, ora si che mi sento un figo. No in realtà mi sento abbastanza tranquillo, sto disco mi ha un po' appianato le palle. Allora: ci sono degli ottimi singoli episodi, ma nel complesso si capisce che il tutto è un frullato di varie idee sorte nel corso di questi anni di inattività in studio della band. Non c'è un filo conduttore e si passa da una traccia con un bel ritmo definito alle solite robe da andrologo contento senza un perchè. Kidman ormai ha rotto le palle, così tanto che neanche lo ascolto quando canta, mettendo la sua voce in bypass. Prima aveva delle belle idee, riuscendo a rendere unica ogni traccia, ma probabilmente la colpa non è solo sua. Ormai i Meshuggah si sono messi alcuni standard sul groppone e io credo che non sia neanche più tanta la voglia di sperimentare, quanto più quella di appagare i fan di questo suono che sicuramente con questo Koloss grideranno all'ennesimo miracolo. Non voglio dire che l'ultimo lavoro di questi simpaticoni sia un brutto disco, ma di sicuro non va oltre la sufficenza. Il suo saliscendi ritmico ed il mancato filo conduttore lo fanno attestare su livelli medi, dove ottimi musicisti potrebbero prodursi in qualcosa di più, ma che pigramente rifiutano di sporgersi oltre il limite per paura o per mancanza di volontà. Voglio dire, guardate pure che cazzo di copertina completamente buttata li a caso! Cazz'è? Un disco dei Septic Flesh? E poi dico io cari Meshuggah, le conoscete altre scale o altri pattern ritmici vero? Cazzo lo avete ampiamente dimostrato in passato, perchè non lo fate di nuovo? Mah, non capisco. In questo Koloss ci vedo un'involuzione totale con qualche buona idea, ma che purtroppo non basta a ritirare su questa band che ormai, scusatemi se lo dico, ma è assolutamente superata. E vi dico la verità, sono stato distratto dall'ascolto di questo disco sia da Build and Burn dei Sulaco, sia da The Emergence of Reptilian Altars dei Dim Mak, gran lavori che presto verranno recensiti su questo blog. Purtroppo se l'ascolto di un nuovo disco di una band come i Meshuggah viene presto fatto dimenticare da altri prodotti migliori, non è certo un buon segno. Ormai il loro sound è superato e se i cari svedesoni non riusciranno a rimettersi in piedi, allora possono anche rimanersene al tappeto ed aspettare che l'arbitro conti fino a dieci, perchè rialzarsi vorrebbe solo dire prendere un'altra sana dose di mazzate.

Voto:

6 più un costume da Perdune

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