mercoledì 11 gennaio 2012

IL SUONO DELL'APATIA

Portal - Swarth

http://www.myspace.com/the-portal

Sono perplesso... Veramente perplesso. Mi chiedo come sia possibile comporre musica del genere. Voglio dire, come si organizzano in sala prove? In che tonalità infernale accordano le chitarre, ammesso che le accordino? Il batterista ed il bassista sono consapevoli di quello che stanno facendo? O sono posseduti da una sottospecie di ira mistica che li fa copulare con le Erinni mentre sbattono fuori dalla porta ogni concezione umana di sezione ritmica? E sopratutto il loro spacciatore lo sa che ha contribuito a creare un'opera sonora, che probabilmente verrà capita ed apprezzata pienamente solo alla fine della quarta era glaciale che la terra affronterà tra miliardi di anni?

Ah ragazzi, ma dove andremo a finire? Ed io che pensavo che gli Infester di To the Depths, in Degradation fossero inquietanti... Devo dire che di quel disco non sono mai riuscito a ricordarmi una traccia dopo la seconda tanto erano gretti e maligni. Ma mentre ho sempre associato la musica degli Infester ad un uomo che si scava la sua stessa tomba, ma che non finisce mai di spalettare andando sempre più a fondo nel liquame della terra, i Portal riescono a farmi venire in mente solo una cosa: l'apatia.

E' un periodaccio per noi giovini d'oggi, qui non c'è lavoro, il nostro caro stivalone rischia di marcire e non si sa se fidarsi di queste nuove manovre, più complicate ed ardite di quelle della soldatessa. E mentre si va da un'interinale all'altra e si salta da un contratto a progetto o a tempo determinato come dei canguri presi a calci in culo, molti ragazzuoli e ragazzuole purtroppo si arrendono lasciandosi investire da una sensazione apatica, convincendosi che tutto quello che si fa è inutile e che alla fine gli sforzi non verranno ricompensati. Triste, ma vera ed amara realtà.

Ma rimboccatevi le maniche miei pugnati! Se ci si impegna qualcosa esce sempre fuori! Su con la vita, prefiggetevi degli obiettivi e seguiteli fino alla fine! Duri come la roccia ed acuti come la freccia! Lasciate che siano i Portal a suonare la serenata dell'accidia, del nulla, del basso stipendio, della cassa integrazione e degli straordinari non pagati!

Appena si fa partire il lavoro di questi australiani si può rimanere alquanto intontiti. Tutto ciò che credevate di sapere sul death metal viene messo in discussione sin dalla prima traccia e title track Swarth, con tremoli così distorti da far chiedere pietà al ponte di qualsiasi chitarra, blast soffocati da rullate improbabili che probabilmente solo antiche civiltà perdute nel tempo avrebbero potuto concepire e linee di basso rimbalzanti che aggiungono una sinistra e sarcastica melodia sotto l'incedere assolutamente folle delle chitarre. Inutile cercare di definire le singole tracce, la matrice è sempre quella per tutto il disco e la ripeto cercando di essere il meno chiaro possibile (cosa molto frequente quando si cerca di descrivere un disco del genere): chitarre che sorvolano un paesaggio umano abbandonato, come uno sciame di insetti sopravvissuti a chissà quale cataclisma, batteria intricata che quando non si lascia andare nei blast inventa di tutto pur di abbattere l'ascoltatore in maniera cruda e cinica mentre il basso folleggiante deride con grottesche melodie.

Monotono ed aritmico. Ecco cosa ho pensato la prima volta che l'ho ascoltato. Ma un disco del genere bisogna ascoltarlo più volte, magari lasciarlo un po' lì e poi riprenderlo dopo che il cervello si sia abituato all'idea che una volta partito, Swarth non sia qualcosa di canonico, qualcosa di già sentito. Questa è musica nuova, il metal estremo si sta spostando verso orizzonti ancora più disperati ed inavvicinabili, di sicuro non uno dei primi ascolti da fare se vi state avvicinando a questo genere. E se questo disco vi piace non vi azzardate a metterlo in macchina! No! Vietato! Vi distrarrebbe solamente dalla guida, facendovi cadere a strapiombo nel vostro subconscio. Mettete quel capolavoro di Operation Mindcrime dei Queensryche magari o qualsiasi cosa che si allontani il più possibile da questo stupendo orrore sonoro! Se ci fosse una classifica dei 10 dischi da non ascoltare mentre si guida Swarth dei Portal sarebbe al primo posto! Dovrebbero fare una campagna anti incidenti stradali mettendo come sottofondo pezzi come Larvae o Omenknown!

In conclusione e devo concludere perchè sto guidando mentre scrivo (e non chiedetemi cosa sto ascoltando!): se vi piace il metal carico o anche semplicemente che abbia un ritmo, che sia di una lentezza devastante o di una velocità supersonica, i Portal non fanno per voi. Se invece vi ritenete dei veterani dell'estremo e volete lanciarvi in una nuova esperienza sonora allora fate in modo di ascoltare Swarth, non rimarrete delusi.


Voto:

10 più un contratto a tempo indeterminato con la follia.

2 commenti:

  1. Ottimo recensione Batrace.
    Il gruppo lo conoscevo solo di fama xchè un loro brano "Illomorpheme" accompagna un video-estratto dal film "Visions of suffering" di Andrey Iskanov disponibile su youtube (L'intero film è invece disponibile nella mia collezione alla voce BIZZARRI)

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  2. Grazie per l'info sommo Giannotti :D Questi sono dei pazzi malati e non trovo difficile che facciano da colonna sonora ad uno dei tuoi famigerati BIZZARRI :D Peace! ;)

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