http://www.myspace.com/defeatedsanity

Ragazzi, ma perchè siete così incazzati? Eddai su, siete anche tedeschi, non è forse la Germania la locomotiva dell'Europa? Il paese dove tutto fila liscio mentre intorno l'economia del vecchio continente cola a picco? Non siete voi quelli che definite gli italiani un popolo di mangiapizza fannulloni, scansafatiche e pochi di buono? Perchè ogni volta che succede qualcosa qui ci additate come se stessimo leggendo Il Cantico dei Cantici ad un raduno di fan di Lovecraft? Non siete forse quelli che con le vostre belle ciabattine calzinate venite a farvi dei bei giretti qui dalle nostre parti e ve ne andate sempre con la lacrimuccia? Su, su datevi una calmata. Non c'è bisogno di tutto questo massacro, a voi piace l'happy metal da sorrisoni, birre e wurstel ed a noi il power metal sinfonico, il vino e gli spaghetti. Siamo molto più simili di quanto possiate immaginare. Dai su, piano piano ci calmiamo e ragioniamo... Qui ci si deve dare una mano e non insultarci a vicenda. Sta colando tutto a picco e la guerra mediatica è praticamente inutile, non giova a nessuno. Trovo estremamente controproducente generalizzare i difetti di un singolo facendoli ricadere su un intero popolo o rinfacciare sugli errori commessi da una nazione in un passato che purtroppo non verrà mai dimenticato.
Personalmente mi piace molto la Germania.
Bel posto, bella gente, ci sono stato parecchie volte e mi sono sempre trovato benissimo. Sapete cosa adoro anche? Che nei film di guerra americani, i soldati tedeschi (che ovviamente non hanno un minimo di umanità) parlino sempre con una vocina stridula ed irritante, mentre i comandanti hanno una voce più tonante e di solito escono dai tettucci dei carriarmati con un binocolo. Poi la scena si evolve così:
Soldato (voce stridula): Mein komandanten! Amerikanen ernaneimarstein!
Comandante (voce incazzata): Amerikanen schweine! Einzlaizunfagen panzerschrek! Schnell!
Soldato (voce stridula): Yavol mein komandanten!
Poi il comandante torna a guardare nel binocolo ed il soldato corre via chissà dove, mentre si tiene stretta la tracolla del fucile con una mano e l'elmetto saldo in testa con l'altra. E' incredibile come Hollywood riesca a far suonare ogni lingua che non sia l'inglese come una lingua aliena e barbarica anche se in effetti però, il tedesco può risultare un po' inascoltabile.
A parte queste cazzate da film, i tedeschi mi sono simpatici, sono persone affabili ed alla mano e poi ragazzi... Sono metallari fino al midollo. Anche nei supermercati di alcune cittadine ci ho trovato del metal, mentre qui invece mettono la trunzmusic o la donna che tra un dente e l'altro ha il portale per R'lyeh, la Pausini. E' incredibile che un popolo che ha generato i più grandi geni della musica classica si sia poi trasformato in un popolo di accaniti smetalloni. E non ditemi che il metal è la musica classica moderna perchè non è vero.
Basta con questa storia.
Ma l'avete sentito un pezzo di classica? Non ha niente a che fare con la ferrosa melodia che al massimo ne può trarre qualche spunto e no, e per carità non ditemi che il Symphonic Metal può essere definito musica classica. Certo, la classica può essere fonte di grande ispirazione e si può abbinare il metal alla musica d'orchestra come a qualsiasi altro genere, ma bisogna smetterla con questa superba convinzione che il metal sia la musica classica moderna. E basta dire che Beethoven è stato il primo metallaro della storia, probabilmente se avesse sentito un pezzo degli Human Mincer o anche solo dei pacifissimi connazionali Blind Guardian il pover'uomo sarebbe stato ben contento della sua ipoacusia. Le triplette di Rossini non sono le triplette di Harris, è solo una tecnica musicale. Ragazzi, quella era gente che a tredici anni componeva delle opere mastodontiche scrivendole unicamente sul pentagramma.
Che palle la classica!
Sono sempre stato un amante dell'improvvisazione, del Missisipi e del blues. La classica è musica indubbiamente superba, ma dopo un po' le mie palle, seccate dalla serata e da un aperitivo non proprio superlativo, iniziano a scendere verso il piano terra. Dipende un po' da che tipo sei, da come percepisci la musica e da un sacco di altri fattori che non starò qui ad inventarmi.
Fatto sta che molti metallari credono di ascoltare la musica classica del momento. E va bene che Allevi è una rottura di palle e definire la sua musica "classica" è come definire la sigla della Barilla un capolavoro di tecnica tastieristica, però di sicuro il metal non è l'erede diretto della musica scritta e suonata da quei pazzi scriteriati tra il diciottesimo e diciannovesimo secolo. Quello è stato un periodo che non si ripeterà più nella storia dell'umanità, almeno nella nostra. Per quanto mi riguarda potete continuare a credere che i Maiden o i Death siano i diretti eredi di Wagner, Beethoven, Rossini o Mozart ma da quanto ho ascoltato davvero non sono riuscito a trovare delle evidenti similitudini.
Forse sono solo uno spaghettante italianotto caffettoso che non riesce a capire il nesso.
Fatto sta che quando i Defeated Sanity hanno prodotto il loro ultimo lavoro, Chapters of Repugnance, facendosi un po' sentire nella scena, i giovini teutonici affermarono in un paio di interviste di essere stati ispirati in gran parte dalla musica classica. La cosa mi ha fatto alzare quattro sopracciglia di seguito. Avevo ascoltato i loro lavori precedenti e l'unica cosa di vagamente ispirato alla musica classica era la parola musica, e dico vagamente perchè per definire il genere suonato da questi ragazzoidi "musica" ci vuole un bel coraggio. Ovviamente anche in Chapters of Repugnance la cosa non è cambiata di molto e tutta quest'ispirazione alla classica davvero non sono riuscito ad identificarla.
Chapters of Repugnance è un disco brutal death metal, niente di più niente di meno.
Il brutale metallo della morte (che potrebbe anche essere una cintura di castità, per quanto ne so io) se ne sbatte il cazzo della classica, il brutal death metal si mangia il cervello delle carcasse di Chopin, Scelsi e di altri compositori in un tripudio di insalata di larve condita con dell'ottimo succo di bile, servito possibilmente con degli squisiti bulbi oculari e cipolline perchè che cazzo, bisogna trattarsi bene nella morte. Questo sotto genere in realtà, nel caso dei Defeated Sanity, è un sotto-sotto-genere chiamato Slam Brutal Death Metal che è quel tipo di brutal che si concentra in ritmi cadenzati presi dall'hardcore fatti con grassissimi accordi di chitarra, in blast beat inumani, in piatti e charleston che volano di qua e di la più liberi delle farfalle assorbenti e l'infame voce da maialone sbiellato, il tutto mescolato da una produzione del suono a dir poco orribile.
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Vari loghi brutali di band brutali. |
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Vari loghi brutali di captcha brutali. |
Engulfed in Excruciation, il cuore marcio e parzialmente masticato del disco, è una vera gioia per tutti gli amanti della sega elettrica che lentamente squarcia le budella e da tutti gli sbavanti adoratori dei trapani che penetrano nelle scatole craniche. Il pezzo, ispirato largamente ai lavori dei Devourment, si differenzia dagli altri con una carica di violenza ritmica travolgente che non manca di sorprendere con alcuni tecnicismi e che finisce con un riffone da onde di cuio capelluto in tempesta. In Coerced into Idolatry ed in Calculated Barbarity invece vengono fuori alcune delle idee più complesse della band, già sentite nel loro precedente disco Psalms of the Moribund. Ritmi intricati difficili da seguire e giri di chitarra da elettroidi collegati ai testicoli ci accompagnano poi fino alla fine del disco, in una totale mania per l'esecuzione tecnica ed il massacro premeditato. Non mancano ovviamente i soliti campioni tratti da chissà quale film horror o splatter, grida di donne mutilate vive ed altre robe tipiche del genere che non mancheranno di far felici le mamme, il tutto condito da una copertina Boschiana che raffigura il solito inferno nero dove vengono raffigurate tutte le torture preferite di Torquemada.
Evviva l'originalità.
La produzione non è male per un disco brutal, riesce a far sentire tutti gli strumenti ed a dare il giusto suono da motosega alle chitarre, senza ingolfare il resto. La voce si attesta su livelli canonici, diventando il solito strumento in più, che però non toglie ne aggiunge valore al prodotto, spegnendosi in piatti versi gutturali cantati senza troppa potenza o convinzione.
Se devo proprio dire la mia antipaticissima opinione, questo disco non è assolutamente un lavoro impeccabile. In molti momenti tende a ripetersi, creando addirittura dei veri e propri doppioni tra le tracce (Carnal Deliverance e Salacious Affinity ne sono un esempio) e francamente non tutti i pezzi del disco sono irresistibili. I Defeated Sanity tentano di fare qualcosa di diverso con il genere, proponendo alcuni elementi tecnici che li contraddistinguono dalla massa, ma che in parecchi episodi tendono a far perdere coerenza al loro lavoro. A mio modestissimo parere questo genere deve colpire per il ritmo e la carica con la quale viene suonato e purtroppo in Chapters of Repugnance questi due fattori tendono a perdersi nelle complicazioni tecniche che la band vuole mettere in mostra. Se si fossero concentrati più sulla composizione di tracce come la fantastica Engulfed in Excruciation, probabilmente il disco sarebbe stato molto più godibile, purtroppo però quello che si evince dall'ascolto di questo lavoro è una mancanza di idee che si perde in ritmi e giri di chitarra triti e ritriti. E' vero che è il genere Slam in se che non lascia molte libertà, però è anche vero che gruppi come i Wormed, i Malignancy o i primissimi Morpheus Descends sono riusciti a trovare soluzioni più varie ed originali. I Defeated Sanity probabilmente sono innamoratissimi della tecnica e non mancheranno di far esplodere in un tripudio di sangue i cuori dei vari appassionati del genere. Probabilmente è vero che si sono ispirati alla musica classica, infatti questo disco potrebbe tranquillamente essere ascoltato e studiato in tutta la sua complessità, ma sfido chiunque ad addentrarsi così a fondo in un disco del genere.
Chapters of Repugnance non è assolutamente un brutto lavoro, non manca certo di personalità e bisogna dare credito a questi giovini per aver provato a creare un proprio modo di intendere un sotto-genere che ormai sta scomparendo, l'unico consiglio che potrei dargli se sapessi il tedesco e di cercare di unire l'esecuzione tecnica a ritmi più coinvolgenti, lasciando respirare l'ascoltatore con episodi un po' più groove sparsi qui e li per il disco.
Adesso se non vi dispiace me ne torno a suonare il mio mandolino, mentre mi faccio un po' di spaghetti per merenda e mi alliscio il baffone.
Voto:
7 più un binocolo da comandante tedesco.
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